DUE MOSSE PER L´AMBIENTE
Da La Repubblica del 6.04.2008
07 April, 2008
di CARLO ANNOVAZZI
Il confine è stato superato, tre mesi, soprattutto se sono i tre mesi più cattivi per l´inquinamento, sono un tempo sufficiente per bilanci e considerazioni. Il confronto gennaio, febbraio e marzo dà subito la linea sulla quale sarà bene continuare a viaggiare. L´Ecopass è stato lo spartiacque e nella piccola area in cui è stato introdotto ha contribuito ad alleggerire il traffico e, quindi, l´inquinamento. Vero è che le condizioni meteo sono state favorevoli, quest´anno c´è stata più pioggia e vento. Però la natura benigna non cancella la validità dell´intuizione comunale.
Ma i dati dicono anche altro. L´inizio positivo non è sufficiente per un´esultanza completa. Per migliorare la qualità della nostra vita ci vorrà di più. Il calo di marzo nei risultati dell´Ecopass è preoccupante. Solo i cinque giorni di festa pasquale hanno permesso di restare in linea con il bilancio dei mesi precedenti, in una media accettabile sia per il traffico che per l´inquinamento. Senza il fuggi fuggi festivo dalla città come nella migliore tradizione milanese, il bilancio sarebbe stato negativo. Sarebbero bastati cinque giorni di «normalità» inquinata in più per arrivare alla prima vera bocciatura. In più, nell´ultimo mese sono diminuiti anche i passeggeri dei mezzi pubblici, nonostante Atm abbia migliorato e potenziato il servizio negli orari più caldi.
La paura del primo mese si è trasformata in abitudine. Se il sacrificio è un grattino da cinque euro, allora paghiamo pure ed entriamo. Questa sembra esser diventata la filosofia dei milanesi, il modo peggiore per aggirare il provvedimento. Non il tanto auspicato «costruiamo una nuova mentalità» ma «meglio pagare che lasciare a casa la macchina». E se questa è la reazione, allora bisogna pensare a strumenti per alzare la soglia. Perché significa che anche l´aspetto pedagogico del provvedimento sta venendo meno.
Le vie sono due. La prima è la più semplice perché già sperimentata, e con successo, in altre importanti città del mondo: far pagare tutti. Lo fa Londra, l´esempio massimo di intervento cresciuto con gli anni. Questo porterebbe a rivedere il concetto di partenza dell´Ecopass - non tassa sul traffico ma arma per combattere l´inquinamento - ma solo per integrarlo e migliorarlo.
La seconda alternativa si compone di due mosse: ridurre le esenzioni e allargare la zona di applicazione. Un mix che porterebbe a risultati significativi in continuità con la strada intrapresa.
Il Comune non perda tempo. I mesi peggiori sono passati, la bella stagione porta insieme al sole anche una migliore qualità dell´aria e del cielo. Non ci illudiamo, però, in autunno la cappa di veleni tornerà sulle nostre teste. Allora da metà settembre Milano deve essere in grado di fornire risposte chiare e certe.
L´Ecopass porterà nelle casse comunali tanti nuovi euro, se si pensa che solo per i primi quindici giorni di applicazione sono partite ben cinquantamila multe. Devono fruttare. Questa amministrazione è attesa alla seconda sfida ambientale, dopo aver sbandierato al mondo intero un´Expo verde ed ecosostenibile. L´intenzione deve trasformarsi in realtà, le belle parole devono diventare fatti. Se veramente la giunta Moratti ha a cuore la salute dei milanesi, pensi qualcosa in più.







