In libreria: Semplicità volontaria, nuova edizione, aggiornata e ampliata del libro di Cinzia Picchioni
Come consumare di meno e vivere meglio, in armonia con l'ambiente
15 April, 2008
Troppo cemento, troppe automobili, troppo cibo, troppi rifiuti, troppi prodotti usa e getta non creano un mondo migliore.
Ma è possibile consumare anche in modo equilibrato, rispettando l'ambiente e accrescendo l'autonomia personale.
Come riuscirci?
Una miriade di informazioni e suggerimenti - su ogni aspetto della vita - sono in questo volume.
Ovviamente su carta riciclata. Imperdibile.
Dalla prefazione firmata da Nanni Salio:
"Non è più vero che «più è meglio»: abbiamo superato la soglia oltre la quale si manifestano i fenomeni che Ivan Illich aveva definito, con molta lungimiranza, di «controproduttività».
Troppe automobili, troppo cemento, troppe case, troppi rifiuti, troppo cibo, troppi prodotti usa e getta non creano un mondo migliore, ma ci impediscono di avere relazioni più armoniose e distese tra noi e con gli altri esseri viventi. Invece di arricchirci, ci impoveriscono.
Ecco allora che la scelta della «semplicità volontaria» ci può permettere di riprendere in mano la nostra vita, mettendo al centro le cose che contano davvero e tralasciandone molte altre. Invece del famigerato prodotto interno lordo (PIL) dobbiamo introdurre un’altra contabilità: la felicità interna lorda (FIL). La sfida è proprio questa: dimostrare che saremo più felici con meno, con un altro stile di vita e con un altro modo di vedere e pensare la nostra momentanea e fuggente presenza su questo pianeta: meno ricerca del denaro e del successo e più coccole; meno fretta e più lentezza; meno arroganza e più compassionevolezza.
In realtà, non stiamo scoprendo nulla di nuovo. È un ritorno alle fonti di quella antica saggezza che è patrimonio comune di tutte le principali culture: dalla «via di mezzo» del buddismo alla «povertà francescana ed evangelica», dalla condivisione praticata nell’Islam all’economia del dono riscoperta dalle nuove tribù che contestano i misfatti della globalizzazione neoliberista.
«Vivere semplicemente per permettere agli altri semplicemente di vivere» direbbe il Mahatma Gandhi. Ed è proprio lui a stimolarci nel seguire questo cammino, con un invito concreto e pressante. Una volta, mentre stava uscendo in treno dalla stazione, un giornalista si avvicinò al finestrino e gli chiese se avesse un messaggio da dare alla sua gente. Per Gandhi quello era il giorno del silenzio, dedicato alla riflessione. La sua risposta fu una breve frase scarabocchiata su un pezzo di carta: «La mia vita è il mio messaggio».
E la nostra? Possiamo dire altrettanto? La scelta della semplicità volontaria, realizzata concretamente a cominciare dai suggerimenti contenuti in questo volume, anch’esso volutamente «semplice», può aiutarci a rispondere positivamente e a intraprendere un cammino personale di ricerca e di autorealizzazione.»