Elezioni comunali: il traffico secondo Alemanno e Rutelli
I candidati al Campidoglio a confronto sui temi dell'inquinamento e della mobilità urbana
24 April, 2008
A pochi giorni dal ballottaggio che assegnerà il Campidoglio a Rutelli o Alemanno, sono i temi del traffico e della mobilità urbana a tener banco nel dibattito politico. Su una cosa, i due avversari si trovano perfettamente d'accordo: le strade di Roma sono soffocate da smog e lamiere. Per risolvere il problema, però, ogni candidato propone la sua ricetta.
Per l'ex ministro per i Beni Culturali, la risposta ai mali da congestione veicolare della capitale si chiama “anello verde”, una specie di circonvallazione interna al Grande raccordo anulare (Gra), la cui realizzazione richiederà la costruzione di gallerie e passanti (Appia Antica, Ponte Mammolo, via Giureconsulti, Tre Fontane, viale Newton). Secondo Rutelli, l'anello verde consentirà, insieme all'ampliamento della rete metropolitana già programmato dalla giunta Veltroni, «di risolvere entro i prossimi cinque anni il problema del traffico a Roma: integrando il trasporto pubblico locale con la metro e le ferrovie; rendendo la circolazione più scorrevole». Il candidato del centrosinistra boccia invece, senza mezze misure, la proposta del suo avversario di costruire un secondo Gra, definendolo «un progetto inutile e abborracciato». La cifra necessarie per realizzarlo (circa 5,5 miliardi di euro) sarebbe sufficiente per finanziare l'anello verde e le nuove linee del metro'. Su questo fronte, Rutelli propone di prolungare ulteriormente i tracciati già previsti, spingendo i binari oltre il Gra. L'obiettivo più ambizioso, esplicitamente dichiarato dall'aspirante sindaco, sarebbe quello di allungare la linea B1 da viale Jonio alla Bufalotta. Grazie a questo e ad altri interventi, Rutelli conta, entro il 2011, si inaugurare 40 nuove stazioni, «per mettere finalmente a disposizione di Roma un network degno di una capitale europea».
Sull'altro versante, Alemanno manifesta qualche dubbio sulle scelte dell'amministrazione uscente, annunciando la verifica di tutti i nuovi tracciati della metropolitana e «l'attenta analisi della proposta alternativa del ricorso a sistemi di trasporto automatici non convenzionali». Un'ipotesi che non piace a Legambiente Lazio: «Rimettere in discussione tutti i progetti di prolungamento – commenta il presidente Lorenzo Parlati – significherebbe rallentarne fortemente la realizzazione, visto che sono già stati approvati, sono chiuse le conferenze dei servizi, in molti casi finanziati i lavori e per la Metro C la talpa è pronta a scavare». Ma il candidato del PdL ha pronta la sua ricetta anti-traffico: «I blocchi e le targhe alterne non servono, seguiremo un altro metodo: vogliamo fare un'operazione di verità partendo da un monitoraggio vero, ed aprire una trattativa europea per fare interventi che non siano solo formali».