Dopo la domenica, il sabato del pedone
IL DIVIETO RIGUARDEREBBE TUTTA LA CITTÀ E NON SOLTANTO LA COSIDDETTA «ZTL ALLARGATA»
11 February, 2004
Il sindaco: solo se l’emergenza ambientale dovesse aggravarsi Emanuela Minucci Forse stanca di sentirsi dire che «non fa nulla di concreto per combattere lo smog», ieri, la giunta Chiamparino - o meglio l’accoppiata «sindaco più Peveraro» - ha proposto ai colleghi di bloccare il traffico sabato 21 febbraio non soltanto in centro, ma in tutta la città, «qualora, beninteso, si presentassero le condizioni di grave emergenza ambientale». A confermare questa intenzione, al termine della riunione in Sala Orologio, il primo cittadino stesso, durante l’illustrazione del provvedimento che invece manderà di sicuro i torinesi a piedi - in una sorta di festa ecologica - già la prossima domenica 15 febbraio, nel quadrilatero in cui tradizionalmente si «imbavagliano» i motori durante le pause ecologiche. E così, se passasse questa proposta che il sindaco e l’assessore Peveraro ieri hanno delineato brevemente, sotto la Mole debutterebbe un provvedimento assolutamente inedito: il sabato del pedone. Una pausa che, essendo connessa con un’altra giornata di «mobilità ridotta» come la domenica, potrebbe di fatto garantire all’aria cittadina un «weekend purificatore» capace di spazzare via in modo decisivo le micropolveri e i veleni accumulati durante tutta la settimana.Dopo il pensionamento delle targhe alterne, dunque, il Comune starebbe per calare una carta a sorpresa. Un gioco inaspettato che ieri mattina ha visto tutti gli assessori concordi sul suo carattere di necessità legato all’emergenza: «Se lo smog andasse alle stelle - ha commentato l’assessore alla Cultura Fiorenzo Alfieri, uno di quelli che, tradizionalmente, non ama bloccare il traffico - non ci sarebbe margine di discussione. Si blocca per ragioni di salute che vengono prima di ogni altra questione». Stesso ragionamento stile «a mali estremi estremi rimedi» da parte del collega Montabone, di Tom Dealessandri e Gianluigi Bonino. Tutti d’accordo con il sindaco che se l’aria diventa irrespirabile è meglio bloccare le auto in una giornata prefestiva, con gli uffici chiusi, che non a metà settimana con il problema della mobilità connessa al lavoro. Tutti, meno uno, in giunta. Ieri, infatti, era assente Elda Tessore, per motivi di salute. E i maligni sostengono che il sindaco è arrivato indisturbato a semi-annunciare il provvedimento proprio perché l’assessore al Commercio non c’era. Ma Tessore, nonostante fosse febbricitante, è comunque entrata in discussione nel pomeriggio, reagendo duramente a questa «bozza di stop»: «Non capisco proprio il motivo - è sbottata - per cui si debba bloccare il traffico proprio il sabato: l’unico momento in cui le famiglie possono andare a fare shopping o la grande spesa di tutta la settimana. In un giorno come mercoledì o giovedì forse si otterrebbero anche maggiori risultati e non si colpirebbero soltanto coloro che lavorano proprio sabato o che scelgono il sabato per muoversi e fare acquisti». Tessore contro tutti? Si vedrà martedì prossimo, quando, l’assessore all’Ambiente Ortolano sarà in possesso delle previsioni meteorologiche per la settimana. In ogni caso la decisione sia di chiudere al traffico il quadrilatero centrale la prossima domenica 15 febbraio (provvedimento sicuro), sia di arrivare a ipotizzare un nuovo stop «sempre che ne esistano i presupposti di emergenza ambientale» il prossimo sabato piace agli ambientalisti e ai Verdi. Ieri il capogruppo di questo schieramento Nigro ha ricordato ai cronisti che, attraverso una lettera inviata il 2 febbraio scorso al sindaco, lo aveva sollecitato ad affrontare, «quanto prima e possibilmente a colpi di decisioni concrete» il problema dello smog. Gli ecologisti di Legambiente, invece, proprio ieri, pur rallegrandosi del fatto che domenica il centro sarà chiuso, aggiungono: «Non capiamo il motivo per cui la decisione non riguardi tutta la città e ci deprime il fatto che il sindaco sia arrivato a questo provvedimento solo in seguito ad una telefonata della presidente Bresso che lo esortava a fare qualcosa per arginare l’emergenza smog». Il Comune respinge questa lettura e rilancia con un «sabato del pedone» che nasce accompagnato dall’immancabile schieramento di favorevoli e contrari.