Gigi Riccardi pedala verso il cielo. Tutti in bicicletta al suo funerale
Morto a Milano a 70 anni il fondatore di Ciclobby, per 12 anni presidente Fiab. I funerali mercoledì 18 giugno a Milano. Spostata a lunedì 23 giugno pomeriggio la commemorazione pubblica in Consiglio comunale. I ricordi sul sito Fiab. Intervento di Paolo Hutter per Repubblica ed Eco dalle Città
17 June, 2008
È come se Gigi Riccardi – che è morto ieri, dopo una lunga malattia – fosse sempre stato a pedalare sul sellino di Ciclobby, ed è come se pedalando sereno sotto la sua bella chioma bianca stesse salendo sopra il Duomo verso il cielo, come nella scena finale di Miracolo a Milano. La prima piccola pionieristica (e bagnata, causa pioggia) bici-festazione di primavera Riccardi l´aveva organizzata il 21 marzo 1986.
Poche settimane dopo, con Augusto Castagna e Pippo Torri fondava Ciclobby, la prima associazione italiana dedicata a battersi per la promozione dell´uso urbano e quotidiano della bicicletta in città, per il grande ritorno delle due ruote a pedali che una malintesa modernizzazione aveva quasi espulso dalle strade.
Ventidue anni ininterrotti, durante i quali Riccardi ha sempre dedicato le sue energie umane e intellettuali alla causa: appassionandosi ogni volta daccapo, che si trattasse di analizzare i dettagli del piano delle piste ciclabili, di scoprire una nuova esperienza nordeuropea o di ragionare sul senso più generale di benessere sociale legato alla ciclabilità. Capace dal concreto della bicicletta di rapportarsi alle persone più diverse, dai ragazzi un po´ anarcoidi della massa critica che contestavano il suo senso delle regole, ai big dei trasporti e dei ministeri che tendono sempre a guardare alla ciclabilità come alla cenerentola della mobilità.
Non dimostrava i suoi quasi 71 anni se non forse per questo modo di fare di buon lombardo progressista oggi più raro: una passione civile e un protagonismo che non sono mai sfociati nell´ambizione fine a se stessa, che gli hanno sempre fatto cortesemente rifiutare il salto in politica o a incarichi di potere o alla trasformazione in personaggio mediatico, un´attenzione costante alla sostanza delle cose, alla verifica dei dati, una disponibilità sempre trasversale al dialogo.
In questi 22 anni di impegno totale di Gigi Riccardi, Milano non è migliorata abbastanza per chi vuole andare in bicicletta. Ma a partire da Gigi è cresciuto un movimento nazionale per il ciclismo urbano ed extraurbano che non è più trascurabile da nessun governo locale o nazionale. Nel 2002 il consigliere Baruffi era riuscito a fargli avere l´Ambrogino d´oro, dopo una raccolta di firme numerose e importanti. «Da 25 anni, con garbo, tenacia e determinazione, promuove la cultura della bicicletta pungolando i pubblici amministratori e i cittadini... Punto di riferimento irrinunciabile per quanti sognano e costruiscono una metropoli più sana, più umana, più respirabile, più percorribile». La bici che ci ha lasciato Gigi è strumento e metafora di una società più gentile, più civile, al tempo stesso più colta e popolare.
Per rimpiangerlo e ringraziarlo faremo una cosa che gli sarebbe molto piaciuta: domani ai funerali in via Melchiorre Gioia andremo tutti in bicicletta.
Il ricordo di Fiab-Onlus