L'Irpa per decreto preoccupa Legambiente
L'Istituto di ricerca per la protezione ambientale accorpa e sostituisce Apat, Icram e Infs. Cogiati Dezza: "Indebolito il sistema di controllo"
30 June, 2008
“Tolto per iniziativa della Commissione Ambiente della Camera dal decreto sull’emergenza rifiuti in Campania il provvedimento rientra dalla finestra e continua a non soddisfare le esigenze di dibattito”. Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, commenta così l’istituzione dell’Irpa (l’Istituto di ricerca per la protezione ambientale), arrivata per decreto. Il nuovo maxi Istituto che accorpa e sostituisce Apat, Icram e Infs (l’Agenzia per la protezione dell’Ambiente, l’Istituto nazionale per la fauna selvatica e l’Istituto centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare) è inserito infatti in Finanziaria.
“La sua creazione e la soppressione dei precedenti sono immediate, nelle more dei tempi stessi di conversione del decreto legge - dice Cogliati Dezza -. Di fatto, il governo sottrae a qualsiasi esame del Parlamento e alla discussione con le Regioni un provvedimento che meriterebbe invece una seria e approfondita disamina. E’ un modo di procedere che riteniamo inaccettabile e che rischia come unico effetto l’indebolimento dell’azione ambientale”.
“Aldilà dell’obiettivo di razionalizzazione di enti e organismi di controllo ambientali, di per sé condivisibile, – aggiunge il presidente di Legambiente - l’accorpamento di Apat, Icram e Infs rischia di riaprire una pericolosa stagione di lunga e faticosa riorganizzazione - che APAT ha già affrontato più volte negli ultimi anni - a detrimento dell’attività di controllo ambientale”.
In tutta Europa le Agenzie per la protezione dell'ambiente sono organismi dotati per legge di autonomia e indipendenza, a garanzia dell’autorevolezza della loro azione e dell'interesse pubblico. Il nuovo Istituto invece viene creato in assenza di norme e regole sugli organi di amministrazione e controllo, sulle modalità di costituzione e di funzionamento, sulle procedure per la definizione e l’attuazione dei programmi, demandati a un futuro decreto ministeriale. Ma questi sono elementi fondamentali per la costituzione e il regolare funzionamento di un soggetto pubblico che deve rispondere della sua azione innanzitutto ai cittadini e al Parlamento.