Sì alle discariche che sono lontane
Un sondaggio di Confesercenti illustra la posizione degli italiani in materia di smaltimento rifiuti: discariche e inceneritori vanno bene, purché siano molto distanti dalla propria casa. E i cittadini in generale promuovono la gestione del proprio comune.
16 July, 2008
Sì alla realizzazione di discariche e termovalorizzatori, purché siano abbastanza distanti dalla propria casa. Un sondaggio di Confesercenti-Publica res rivela come la sindrome di nimby (dall'inglese not in my backyard, "non nel mio giardino") riguardi non solo le centrali nucleari, ma anche la questione dello smaltimento rifiuti urbani. Soprattutto le discariche, spesso contestate, dovrebbero essere collocate almeno a 46 chilometri dalla propria casa, chilometri che diventano 44 invece per gli inceneritori e si riducono a solo 32,8 per i termovalorizzatori. Proprio i termovalorizzatori sembrano essere, secondo gli intervistati, la migliore soluzione da adottare: lo sostiene il 48%, mentre un 10% propende per gli inceneritori e solo il 6% opta per le discariche; il 22% afferma che questi sistemi debbano essere usati tutti insieme.
Infine - chiede Confesercenti - esiste un "rischio Napoli" anche per le altre città? Sì, secondo la maggior parte degli intervistati. Per il 70% di essi, infatti, quello che è avvenuto nella città campana, dopo mesi di gestione inefficace, potrebbe accadere anche nella propria città di residenza. Resta un 29% che invece esclude quest'eventualità. Vanno invece meglio le cose per quanto riguarda lo smaltimento attuale dei rifiuti da parte dei comuni, che in media ottengono dagli italiani un voto di piena sufficienza.