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Coltivare in città?
Eco dalle Cittàinaugura la rubrica "Coltivare la città".
Ha senso produrre frutta e verdura in ambito urbano?
8 %
 
No, è un' idea da sognatori
3 %
 
No, è troppo impegnativo
9 %
 
Non ho il pollice verde, ma è un'idea interessante
39 %
 
Si, è anche un modo per risparmiare
20 %
 
Si, così so che cosa mangio
22 %
 
Si, così ridurremmo la CO2
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10 commenti
Scrivi un commentoClaudio
02.09.2009 17:09
Forse la pensiamo uguale venite a dare un'occhiata...
http://www.finmasters.eu/wordpress/index.php
Grazie
gk
14.08.2009 11:08
sì wash, in parte concordo: è ubiquitario. Ma lo presumo più presente in zone industriali o fortemente antropizzate (per le attività che inevitabilmente vi sono collegate)... abitavo una zona di milano dove c'erano degli orti: si scoprì, dopo venti anni di uso, e contemporaneamente alla morte di alcuni proprietari (e nessuno ci studiò sopra!) che il terreno era stato usato come discarica fino agli anni settanta! Non dimentichiamo la storia della sanità pubblica: i controlli ambientali nascono sul finire degli anni sessanta, ma le istituzioni ricevettero un discreto impulso a lavorarci sopra solo dagli anni settanta, grazie ai movimenti politici e culturali del tempo che favorirono una diffusa coscienza dei problemi ambientali e della loro relazione con la salute. Fino a quel momento fu il Far West.
vash
10.08.2009 09:08
Vorrei proprio sapere chi ci garantisce che coltivare in campo fuori città è più sano che farlo in un orto di città!!
Quando esco dalla mia città vedo solo tante strade, autostrade, ferrovie, zone industriali e commerciali vicino a campi di frutta e verdura che poi finisce sulla mia tavola, vicino a vigne da cui si ricava vino che vale 20-30 euro la bottiglia.. L'inquinamento non è solo in città! E' ubiquitario! Allora tanto vale che coltivo il mio orto a km zero, sapendo che prodotti uso o non uso!
gk
06.08.2009 14:08
nelle aree urbane o industriali difficilmente si ottiene la genuinità,molto meglio pensare agli orti cittadini come progetto ambientale e sociale più che come uilizzo dei prodotti. A Milano, sul monte Stella, il comune scoprì negli anni '80 una variegata tipologia di erbe mediche, ma si affrettò a dichiararle non commestibili.
Mary
03.08.2009 12:08
Penso che per gli orti urbani non siano una vera concorrenza per i contadini...
Sarebbe intelligente coordinare orti urbani con le nuove forme di acquisto di gruppo (G.A.S.)che mirano oltre alla genuinità, stagionalità, km 0 del prodotto anche al rispetto del lavoro del produttore con cui si instaura un rapporto di fiducia e di onestà reciproca, anche dal punto di vista economico...
D.B.
03.08.2009 12:08
L'idea è bella...ma quello che mi lascia perplessa è che quando colgo la salvia o il basilico dal mio balcone devo sempre lavarli accuratamente per togliere la patina nera dovuta allo smog delle auto!
Quindi forse bisognerebbe diminuire il traffico in città perchè si potessero realmente creare degli orti urbani.
coldiretto
01.08.2009 13:08
sono perplesso sugli orti in città perchè così avremo ancora più concorenza sleale, noi contadini ..aiutateci a rilanciare l'agricoltura italiana di qualità!!
gk
31.07.2009 09:07
sì, Gufina, condivido molto i tuoi punti 1 e 3
gufina
30.07.2009 14:07
ha senso per molteplici motivi: 1. assicurare una valida alternativa "verde" al degrado di alcune aree libere urbane a fronte di una minima spesa da parte delle amministrazioni pubbliche che solitamente lamentano la mancanza di fondi per la gestione e la manutenzione del verde; 2. può rappresentare un'occasione per fare educazione ambientale nelle scuole e negli asili; 3. può contribuire al miglioramento della qualità della vita di coloro che si cimentano nella cura dell'orto, quindi svolge un ruolo sociale - anche terapeutico - nei confronti di fasce sociali deboli (anziani, persone con handicap psicofisici, ecc). 4. può contribuire all'immissione sul mercato di prodotti alimentari più genuini e con un minor impatto ambientale (soprattutto per quel che riguarda l'inquinamento derivante dai trasporti)
GK
30.07.2009 14:07
purchè non si consumi quello che viene coltivato senza controlli di igiene sui prodotti, sono molto favorevole, eventualmente incentiverei