L’iniqua legge del porcheggio
12 November, 2012
C’è una legge del 1967 che tutt’ora impone che “nelle nuove costruzioni ed anche nelle aree di pertinenza delle costruzioni stesse, debbono essere riservati appositi spazi per parcheggi in misura non inferiore ad un metro quadrato per ogni dieci metri cubi di costruzione“. Cosa vuole segnalare indirettamente la legge? La necessità, per chi possiede un’automobile, di pagare di tasca sua il parcheggio.
Nelle nostre città, invece, cosa succede? Che i sindaci sono convinti che chi abita in centro, quando compra un’auto, riceve gratis insieme alla macchina il gradito optional di 10 metri quadrati di suolo pubblico. Come si spiega, altrimenti, il fatto che i parcheggi a pagamento prevedono quasi ovunque l’esenzione del ticket per i residenti?
A conti fatti chi è costretto a emigrare in periferia si ritrova con un servizio di trasporto pubblico indecente, è quasi costretto a comprare un’automobile, paga la costruzione del suo posto auto e paga il ticket quando usufruisce delle strisce blu. Chi invece abita in centro, al contrario, potrebbe magari fare a meno dell’automobile, ma in virtù del gradito regalo del suo sindaco, ha un garage gratuito tutto per sé in mezzo alla strada.
Che porcheggio!
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