Recensioni di Cinemambiente: Divide in Concorde. ( Divieto alle bottiglie in plastica per l'acqua)
06 September, 2024
di Paolo Hutter
Se guardi "Divide in Concorde" hai l'impressione di vivere per un'ora e mezza in questa cittadina storica del Massachussets, Concorde appunto, il contesto in cui viene approvato, tramite una sorta di deliberazione popolare, il primo divieto alla vendita delle bottiglie d'acqua in plastica in un comune degli Usa.
E' la storia vera di Jean Hill, una anziana signora che si mette in testa di usare la tradizione della annuale assemblea cittadina di deliberazione diretta per far proibire le bottiglie di plastica che per lei sono un danno ambientale ("finiscono nel Pacifico") e una forma ingiustificata di privatizzazione della risorsa acqua ( "bevetela da rubinetti e fontane, portatevi dietro una bottiglia di plastica dura"). La descrizione della sua iniziatva e della sua propaganda è inframezzata da immagini e voci della cittadina , dove tutti sono appassionati di rievocazioni storiche. E spesso inscenano le battaglie del 700, travestiti da soldati. I 17 mila abitanti di Concorde sono ben consapevoli che qui , il 19 aprile 1775 ebbe luogo la prima vera battaglia della Guerra di Indipendenza. Qui vissero grandi scrittori, come Henry David Thoreau, considerato, con il suo “Walden”, il padre del moderno ambientalismo, Emerson e Hawthorne. Non sembra quindi così strano che a Concorde si combatta anche una battaglia di principio per essere - o no- il primo comune anti-bottiglie d'acqua di plastica. E' solo alla terza assemblea annuale che la vedova 84 tag heuer replica enne riesce a spuntarla, aiutata da un gruppetto di studenti 18 enni appena registratisi per votare.
Un tuffo nella democrazia locale di ceto medio statunitense (tutti bianchi, nessun povero) prima ancora che un dibattito ambientalista. Colpisce il carattere molto ideologico della disputa. Chi è più in linea con l'eredità della culla della rivoluzione Usa: chi rivendica la libertà di scelta ( quindi anche la libertà di comprare bottiglie di plastica) come primo valore? O chi si richiama alla ribellione contro la superpotenza ( in questo caso identificata con le multinazionali)? Non c'è, in tutto il documentario, un confronto pragmatico di costi e benefici sulla riciclabilità delle bottiglie. Ma forse è anche giusto così. Il problema delle bottiglie non è tanto se siano di plastica o no ( si riciclano meglio di tante altre cose) ma quello della gestione dell'acqua e di come la si beve e consuma.
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