Critica dell’acquisto sostenibile: il giusto fornitore di energia elettrica
26 February, 2015
Si dice spesso che l’unico potere rimasto alle persone sia legato alle cose che consumano e comprano. Se seguiamo questo principio, è davvero molto semplice ottenere energia elettrica rinnovabile: basta comprarla. Senza spendere un euro in più di quanto già non si faccia.
Quella che mia nonna chiama “la luce” viene prodotta (o importata), trasportata e distribuita da diverse società direttamente a casa; informarsi su come viene prodotta non è particolarmente difficile, poiché ormai ogni società produttrice è obbligata a dichiarare il proprio “mix energetico” (link), ossia l’insieme delle tecnologie con cui produce la totalità dell’energia elettrica che vende e distribuisce.
Esistono ormai diversi operatori del mercato dell’energia che garantiscono una fornitura di energia elettrica proveniente al 100% da fonte rinnovabile. Tra questi possiamo citare Trenta Energia, società trentina che è risultata vincitrice per il 2013 e il 2014 della gara “Abbassa la bolletta” indetta da Altroconsumo, ed Ènostra, “figlia” della Cooperativa ReteEnergia, che propone attualmente energia prodotta esclusivamente da impianti fotovoltaici (446 kWp installati) e ha in fase di costruzione, valutazione o progetto 224 kWp di mini idroelettrico e 240 kWp di mini-eolico.
Essere forniti da una di queste società non significa che fisicamente gli elettroni che alimentano le vostre lampadine sono fuoriusciti da un pannello fotovoltaico o da una turbina eolica. Significa che la quota di energia elettrica corrispondente al vostro consumo annuale è prodotta dal vostro fornitore tramite fonti rinnovabili, e da loro immessa in rete. Se quindi immaginate la rete elettrica come una piscina piena d’acqua, voi state prendendo dell’acqua con un bicchiere. Dall’altro lato qualcuno sta versando acqua “rinnovabile” all’interno della piscina. Ovviamente voi non potete sapere quale di quell’acqua rinnovabile va effettivamente nel vostro bicchiere, ma potete essere sicuri del fatto che se tutte le persone comprassero solo acqua rinnovabile non ce ne sarebbe di altro tipo nella piscina.
Quanta energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili viene invece prodotta dai maggiori fornitori italiani? Lo vediamo nell’elenco di seguito, in cui si riporta anche, tra parentesi, la percentuale dell'energia elettrica prodotta totale escludendo la produzione idroelettrica, tradizionalmente la più consistente in termini di rinnovabili.
- A2A: 39% (12%)
- Enel: 38% ( 7%)
- Iren (Iride ed Enia): 21% (2%)
- E.On: 16% (4%)
- Edipower: 14% (0%)
- Edison: 10% (3%)
- Sorgenia: 9% (0%)
- Erg: 3% (3%, dunque tutto senza idroelettrico)
- Tirreno Power: 2% (0%) (fonte)
Come si vede, la quota di energia elettrica rinnovabile presente nel mix energetico di tutti maggiori produttori è piuttosto bassa, e lo è ancora di più se si esclude la fonte idroelettrica. L’energia elettrica che acquistiamo da queste società, quindi, è rinnovabile solo per la piccola percentuale appena indicata.
Se invece vogliamo assicurarci che l’energia che acquistiamo non contribuisca ad inquinare il pianeta e a diminuire le riserve di fonti fossili possiamo, semplicemente, cambiare fornitore e acquistare tutto l’anno energia elettrica pulita. Tutto questo senza spendere un euro in più ma tramite quello che è forse l’ultimo vero potere che è rimasto al singolo cittadino: il potere di decidere come spendere i propri soldi.