Le stelle non vanno in pensione...
04 November, 2024
Oggi l'altra dimensione ha un operaio in più. Valentino Vaccaneo, per i più don Valente, ha lasciato la dimensione umana. Ho avuto la fortuna di passare un po' del mio tempo con lui, di discutere di ecologia e futuro più o meno sostenibile.
Poco più di un mese fa seduto sulla panca di legno di fronte alla baita albese ancora mi raccontava i suoi progetti dopo che il vescovo lo ha costretto alla pensione forzata dal primo settembre.
Evidentemente il vescovo non lo conosceva bene, perché lui, piuttosto che andare in pensione, se ne è andato a lavorare altrove.
Don Valente non ama i commiati, né gli adii, così semplicemente gli replicas de relojes españadedico questo post, pensando che ci vorrebbero più persone come lui, vere, senza compromessi, pronte a sacrificarsi in prima persona, come ce ne sono qui in Calabria, dentro e fuori la chiesa, che tutti i giorni lottano contro chi li vuol mandare in pensioni coatte.
Sai Valente? oggi ero a Rosarno. Di extracomunitari lunga la strada non ce n'erano, non è stagione di raccolti di arance. A destra si va a Gioia Tauro. Ne ha scritto Saviano. La storia la conoscono tutti dal pacchetto Colombo alla spartizione del traffico tra le 'ndrine delle famiglie Piromalli e Molé, fino all'ultimo sequestro di cocaina appena annunciato dalla radio nel radio giornale delle 9: 23 chili di coca purissima, ma l'80% della coca di tutta Europa dalla Colombia passa per il porto di Gioia Tauro.
E tu Valente hai passato la vita a cercar di tirar fuori ragazzi dalla droga.
Ho preso a sinistra. (a volte mi viene anche meglio).
Per l'aspromonte. Montagne bellissime.
Boschi ricchi. Freschi, a dispetto dei 34ºC che segna il termometro dell'auto.
Racconto ai miei figli di come l'Aspromonte è più noto per essere stato (o esserlo ancora?) rifugio delle famiglie della ndrangheta dove nascondevano gli ostaggi rapiti... E a guardarle così, in tralice, dal basso all'alto quelle montagne, aperte solo da fiumare violente solo a guardarle in secca, sembrano impenetrabili... Bisogna conoscerle bene per non perdersi.
In Aspromonte si è ferito pure Garibaldi, come suona la canzonicina, ad una gamba, perché già allora, nel 1862, da Roma di questo pezzo d'Italia non gliene fregava niente!
Andiamo a fare il bagno nello Jonio.
Nelle uniche due "bandiere blu" della Calabria.
A Marina di Gioiosa jonica alla mattina e a Roccella jonica la sera.
Tra un bagno e l'altro c'è tempo di visitare Caulonia. Posto incredibile.
Fermo a sessant'anni fa, forse settanta, quando il sindaco Pasquale Cavallaro (già solo per il cognome mi sta simpatico, se lo incontri Valente diglielo), insieme ai contadini del posto insorse contro i notabili e istituì la Repubblica Rossa di Caulonia, che durò pero poco più di un mese...
Potrei raccontare che il mare tra Gioiosa e Roccella è pulito. Che si fa la raccolta differenziata e i paesi sembrano in ordine.
I giardini sono innaffiati e verdi.
C'è l'acqua. Perfino in spiaggia, per farsi la doccia dopo una partita di pallavolo con ragazzi del posto.
Che c'è stata ieri sera la notte verde. Si è discusso dell'importanza dell'ambiente per il rilancio del Sud...
Ma proprio durante la notte verde la
rocca di Roccella ha preso fuoco! Così non posso visitare né il castello, né il palazzo dei Carafa, né il borgo medievale.
Salgo sulla torre di Pizzofalcone, che domina la vista e vedo la Rocca ancora avvolta da fumo e odore acre...
Alle spalle incombe il fantasma della variante jonica alla statale 106, in pratica la continuazione della Salerno-Reggio sull'altro lato della Calabria. Ci sono viadotti, gallerie, asfalti... Ma il lavoro non è finito, né c'é traccia di macchinari per finirli...
Tra chi appicca roghi e chi fa affari con la malavita, ce ne sarebbe gente da mandare in pensione!
Guardo il cielo, un po' demoralizzato.
Mi pare di vedere una stella in più.
Grazie Valente: le stelle nessuno le può mandare in pensione!








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