Discariche. Italia a rischio infrazione
E' scaduto il termine fissato dall’Unione Europea per conformare le discariche presenti nei paesi membri alle norme comunitarie. In Italia il Dlg 36/2003, che doveva ricodificare i principi stabiliti dalla normativa europea (direttiva 1999/31/Ce e decisione 2003/33/Ce), non ha mai trovato piena applicazione e ciò espone il nostro paese ad eventuali procedimenti da parte della UE
05 August, 2009
Il decreto del 2003 che doveva entrare definitivamente in vigore il 30 giugno del 2009, a causa di un sistema di proroghe inerenti le discariche per i rifiuti inerti e non pericolosi, largamente sfruttato dalle regioni, ha visto uno slittamento al 31 dicembre 2009. Questo mette l'Italia in una posizione difficile nei confronti della UE, che ha scritto ai 27 stati membri per richiedere informazioni sul rispetto delle direttive europee e per ricordare loro che a partire dal 16 luglio 2009 tutte le discariche, di cui era stata accertata la non conformità agli standard stabiliti, devono essere a norma. La direttiva definisce requisiti rigorosi per il percolato e le emissioni di gas di discarica e dà precise indicazioni sulla tipologia dei rifiuti che vi possono essere conferiti. La Commissione ha la necessità di raccogliere informazioni riguardo alla riduzione del conferimento dei rifiuti biodegradabili in discarica anche in vista della prossima scadenza del 2016, quando l’obiettivo di riduzione passerà al 65% rispetto ai livelli del 1995. Per implementare tale obiettivo, nel dicembre del 2008, la Commissione ha adottato un Libro verde volto a valutare la necessità di adottare una nuova normativa che potesse trasferire un quantitativo maggiore di rifiuti biodegradabili dalla discarica al riciclaggio e al recupero di energia.
fonte Ecosportello News