Tappo a chi?
Il tappo in sughero si ricicla al 100%: e’ il progetto tappo a chi? ideato da Rilegno. L’iniziativa, promossa per raccogliere e riciclare i tappi in sughero, è stata lanciata nel corso di Cantine Aperte in 5 regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna). Molte le sorprese per i prossimi mesi, con l’estensione graduale della raccolta in tutta Italia
06 August, 2009
Non dire tappo se non l’hai nel sacco.
Ovvero, raccogli i tappi di sughero per garantirne il recupero.
È lo slogan del progetto Tappo a chi?, ideato da Rilegno, il Consorzio Nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclo dei rifiuti di imballaggio di legno, che estende la sua attività alla raccolta e recupero dei tappi in sughero che sigillano le bottiglie di vino, i barattoli, i contenitori.
L’eco-progetto, dopo le esperienze pilota condotte negli anni passati durante Vinitaly, è già partito in cinque regioni (Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna) in collaborazione con il Movimento Turismo del Vino nazionale e con i relativi singoli gruppi regionali. In tappe successive, il progetto si estenderà fino a coprire tutto il territorio nazionale.
Momento ufficiale di presentazione è stata la giornata di Cantine aperte (31 maggio 2009): nelle aziende aderenti all’iniziativa, oltre 300, i tappi stappati sono stati raccolti in contenitori di juta e messi da parte per poi essere riciclati.
Dopo Cantine Aperte, la selezione continua nelle cantine aderenti, che possono a loro discrezione diventare punto di raccolta tappi. Il primo grosso richiamo e conteggio dei tappi raccolti sarà in occasione di San Martino in Cantina 2009, evento fissato per il 15 novembre prossimo. Fino ad allora, tutte le cantine aderenti esporranno la locandina di partecipazione, un contenitore di juta per la raccolta dei tappi, un adesivo che indica l’appartenenza alla rete Tappo a chi?.
Nel frattempo, nel corso dell’estate Tappo a chi? è protagonista degli eventi dal titolo “Tramonto di Vino” promossi dalla Regione Emilia Romagna in programma lungo la costa romagnola, nel corso dei quali saranno stappate centinaia di bottiglie dei migliori vini della regione.
Tappo a chi? è un progetto aperto a tutti: cantine, enoteche, ristoratori, onlus e associazioni di volontariato. E ha una vocazione sociale: i proventi ricavati dalla raccolta dei tappi di sughero infatti verranno devoluti per il finanziamento di iniziative con finalità sociale individuate in collaborazione con i partner del progetto, differenziati per territorio. Per promuovere il progetto è nato anche un sito, www.tappoachi.it, operativo da fine luglio 2009: sul sito è possibile trovare le finalità del progetto, le modalità di raccolta, la destinazione del sughero, le istruzioni per aderire al progetto e per contribuire alla raccolta e tante altre informazioni utili.
Sughero, materia prima riciclabile al 100%
I tappi che chiudono le bottiglie di vino derivano dalla lavorazione della quercia da sughero (Quercus suber L.), una pianta diffusa nelle regioni del Mediterraneo centrale e occidentale (Marocco, Algeria, Tunisia, Portogallo, Spagna, Francia del sud). In Italia la quercia da sughero si trova prevalentemente in Sardegna, ma anche in Sicilia e Toscana. La quasi totalità della produzione italiana del sughero, trasformata in tappi di bottiglia, è attualmente assorbita dai produttori vinicoli. Ma con il sughero si fanno anche pannelli per isolamento, oggetti artistici, scarpe e calzature, prodotti per l’edilizia: tutti prodotti, questi ultimi, che si possono realizzare anche con il sughero proveniente dal riciclo.
“Il sughero è un materiale prezioso, riciclabile al 100% - commenta Fausto Crema, presidente di Rilegno – Il Consorzio, che ha attivato un sistema in grado di avviare al riciclo oltre 1.600.000 tonnellate di rifiuti di legno ogni anno, si è posto l’obiettivo di avviare al riciclo anche le circa 5.000 tonnellate di sughero circolanti in Italia annualmente: il sughero recuperato dai tappi e debitamente trasformato dall’industria del riciclo può infatti diventare materiale per pannelli fonoassorbenti, pannelli termoisolanti, componenti per calzature, come tacchi e solette”.
IL SUGHERO IN PILLOLE
• Il sughero rappresenta una sorta di vestito protettivo che difende la pianta dalle insidie ambientali, come il calore, l’aridità, il fuoco. Attualmente su circa 36.000 km di sugherete nel Mediterraneo ne vengono economicamente sfruttate circa 20.000 km e vi vengono estratte circa 300.000 tonnellate di sughero l'anno, di cui circa 15.000 in Italia (12.000 solo in Sardegna).
• Il sughero viene estratto decorticando la pianta una volta ogni 10 anni, incidendo con un’accetta speciale la corteccia in corrispondenza della prima biforcazione dei rami e aprendola fino al piede con un taglio longitudinale. La prima decortica può essere eseguita soltanto quando la pianta raggiunge la circonferenza di 60 cm a petto d’uomo.
• Le plance di sughero vengono portate nei cortili delle fabbriche dove resteranno per mesi a stagionare.
• Il sughero, per le ottime caratteristiche isolanti, viene utilizzato nella produzione dei tappi per vini di qualità, nell'edilizia (sia in forma naturale che come agglomerato), nell’isolamento acustico, nell'industria calzaturiera, ma anche nella creazione di oggetti artistici e altri oggetti d’uso comune, come le guarnizioni. L'industria dei tappi in sughero per vini di pregio costituisce ancora oggi il 60/70% del mercato mondiale del sughero, corrispondente a circa 15/20 miliardi di tappi l'anno, dei quali circa la metà in sughero pregiato monopezzo per vini di qualità e l'altra metà in agglomerati per vini di media qualità.
Il sito dell'iniziativa