Orti urbani tra le "lame"
La quinta tappa del viaggio tra gli orti urbani e i giardini comunitari in Italia: Bari. Lama Balice e Lamasinata: quando la foce di un antico fiume può trasformarsi in orto urbano. E anche nei Comuni dell'area barese il seme dell'agricoltura urbana sembra crescere
03 September, 2009
di Elisa Bianco
Se si va indietro nel tempo e si cerca di capire quali siano state le origini di Bari, chi l’abbia fondata e quando, si scopre che molte cose non sono così ben chiare. Lo stesso succede se si tenta di fare il censimento degli orti urbani presenti nel capoluogo: apparentemente sembra non ce ne siano, eppure quando si parla con qualcuno originario di queste zone, pare che tutti abbiano un proprio orticello personale o, quantomeno, un fazzoletto di terra su cui coltivare pomodori e melanzane.
In effetti, a ben cercare qualcosa si trova, spesso si tratta di riferimenti a orti già esistenti, terreni coltivati da chissà quando, che sono ormai diventati parte integrante del paesaggio. Se ne parla come se questi orti fossero lì da un tempo così lungo da essere entrati a far parte di una realtà talmente consolidata che non ha bisogno di essere incentivata o regolamentata.
Eppure il concetto di orto urbano inizia a farsi strada anche da queste parti. Leggendo, ad esempio, uno dei progetti finalisti del concorso di riqualificazione dell’area costiera del quartiere di Fesca – San Girolamo, si trova la proposta di inserire, tra gli altri elementi di valorizzazione del paesaggio, anche una serie di orti urbani. Il quartiere di Fesca – San Girolamo è situato nella zona della periferia barese che corre lungo la costa nord della città, la sua area costiera è rappresentata dalla fascia di terra compresa tra la foce della Lama Balice e quella della Lamasinata. Nel dialetto locale il termine “lama” si usa per indicare corsi d’acqua un tempo esistenti, ma ormai prosciugati: a Fesca – San Girolamo, questi antichi corsi d’acqua delimitano strisce parallele di paesaggio urbano, costiero e agricolo che spesso si mischiano tra loro senza nessuna regola. La proposta di rivalutazione dell’area costiera vede gli orti urbani come elemento chiave per ridefinire la transizione tra paesaggio urbano e paesaggio agricolo, in modo da renderla il meno brusco possibile e portare un po’ di verde nelle zone di periferia.
Anche nei comuni limitrofi al capoluogo pugliese sta crescendo l’interesse verso gli orti urbani. A Monopoli il passato giugno, all'interno di Biolfish, si è tenuto il workshop "Agricoltura e città - Agricivismo, agricoltura urbana, agricoltura sociale e turismo rurale: come l’agricoltura può aiutare a vivere meglio". E il Gruppo di Azione Locale Sud Est Barese (Mola di Bari, Acquaviva delle Fonti, Casamassima, Conversano, Noicattaro e Rutigliano) ha partecipato lo scorso marzo al Convegno nazionale degli Orti di Pace a Cesena. L'obiettivo è diffondere gli orti urbani nel proprio territorio in modo che paesaggio e cittadini possano trarne entrambi benefici vantaggi.
Riqualificazione del fronte-mare di S.Girolamo-Fesca - da Europaconcorsi.com del 28.05.2009
Il convegno "Agricoltura e città - Agricivismo, agricoltura urbana, agricoltura sociale e turismo rurale: come l’agricoltura può aiutare a vivere meglio"
1 commenti
Scrivi un commentoVincenzo
26.09.2009 17:09
Spero che a Bari ci sia sempre più verde pubblico in città e anche fuori la città, magari in aree abbandonate e non interessate all'edilizia. Inoltre che si costruisca rispettando in maniera ecosostenibile e inserendo sempre più il verde attorno agli edifici.