Napoli: emergenza finita?
Raccolta differenziata, discariche, inceneritori. La normalità in Campania è un obiettivo non ancora raggiunto.
02 September, 2008
Qualche settimana fa il governo aveva annunciato la fine dell’emergenza rifiuti a Napoli e in Campania, eppure restano molti questioni ancora aperte.
Prima fra tutte quella della raccolta differenziata. Sicuramente l’esperienza dei Colli Aminei si è rivelata un successo, dal 15 luglio, giorno in cui è partita l’iniziativa, è stato raggiunto infatti il 74% di raccolta differenziata. Resta, però, ancora una chimera l’isola ecologica che si sarebbe già dovuta realizzare in via Saverio Gatto, destinata alla raccolta di 8 frazioni di rifiuti non biodegradabili, mentre in alcune aree del quartiere si sono verificati rallentamenti nella raccolta dei bidoncini destinati all’umido.
Ci sono poi grosse difficoltà nel rendere concreta l’ordinanza del Comune di Napoli, che prevede multe per chi non rispetta la corretta separazione dei rifiuti nei diversi bidoni presenti nelle strade del capoluogo campano. La squadra di vigili urbani, che è stata messa a disposizione dell’Asia per il controllo dl territorio, è composta infatti solo da sei unità, evidentemente insufficienti a controllare l’intera città di Napoli, cosa su cui continuano a lavorare il sottosegretario Bertolaso ed il Comune di Napoli. Intanto, il 25 agosto è partito il porta a porta anche in via Partenope, questa volta solo per ristoranti ed alberghi e si attende l’8 settembre per l’allargamento del progetto dei Colli Amniei anche a Chiaiano, Ponticelli e Bagnoli con il coinvolgimento dai 50 ai 60 mila abitanti entro fine anno.
Problemi si sono verificati anche per i siti destinati a discarica dal sottosegretario Bertolaso. Innanzitutto, si è deciso per la chiusura di Macchia Soprana a Serre, poiché ormai satura, mentre a Sant’Arcangelo è stato imposto di ridurre il conferimento, perché ritenuto sito a rischio. Questo implica non pochi problemi, dato che Chiaiano non è ancora aperto ed a Terzigno mancano le attrezzature. Si continua a discutere per questo sulla possibile apertura di una discarica a Valle della Masseria, a Serre, nonostante la forte opposizione degli abitanti dell’area ed è stato aperto il comprensorio militare di Persano, sempre in provincia di Salerno, dove stazionano le ecoballe che arrivano direttamente dai cdr della regione.
È prevista, invece, per metà settembre l’aggiudicazione della gara per la gestione dell’inceneritore di Acerra, tra i candidati c’è anche Impregilo, già coinvolta nell’indagine della Procura della Repubblica di Napoli sulla gestione dell’emergenza rifiuti in Campania. L’aggiudicazione della gara, e l’apertura dell’impianto sono considerati da Bertolaso l’ultimo elemento che garantirà la fine dell’emergenza.
Infine, ci sono le strade della periferia ancora invase dai rifiuti, in particolare a Napoli est, dove a Barra, tra le altre cose, sono state rinvenuti siti di rifiuti tossici. La spazzatura è ancora presente anche in provincia, soprattutto nei comuni vesuviani e nelle campagne in cui si continua a dare fuoco a rifiuti di qualsiasi tipo.
Insomma, la “mondezza” è lontana dall’occhio attento dei media, ma non ancora abbastanza dalle abitazioni di tutti i napoletani.