“Milano è stata la prima città ad adottare Ecopass e il Bikesharing, cercando misure di mobilità alternative. È per questo motivo che Milano è un esempio per le altre città europee”. Lo ha detto il Commissario europeo ai trasporti Antonio Tajani aprendo i lavori degli stati generali della mobilità alla 4° edizione di Mobility Tech, il Forum internazionale sull’innovazione tecnologica per lo sviluppo della mobilità e del trasporto.

Milano scopre così, nella prima mattina veramente autunnale, di essere un modello per Parigi o Barcellona sulle bici a noleggio, o punto di riferimento di altre capitali per la pollution charge. Un modello che però è nel mirino della Commissione europea, della quale Tajani è anche vice-presidente, tanto da far rischiare all’Italia una maximulta.

Il rappresentante europeo ha colto l’occasione per presentare, in esclusiva per l’Italia, l’Action Plan per la mobilità urbana sostenibile. Il documento indica un programma di azioni concrete per supportare la mobilità urbana sostenibile. I temi su cui si concentrano le azioni sono essenzialmente sei: la promozione di politiche integrate, una progettazione che privilegi la qualità del servizio all’utente, politiche di trasporto urbano che favoriscano tecnologie rispettose dell’ambiente e combustibili alternativi, il rafforzamento dei finanziamenti, la condivisione di esperienze e conoscenze, l’ottimizzazione della mobilità urbana.

Poi Tajani è andato oltre. Esponendo il piano di mobilità approvato in sede europea, dopo aver elogiato più volte la politica attuata dal Sindaco Moratti, ha sottolineato come questo “si sovrapponga al piano per la mobilità sostenibile di Milano e viceversa”. Un piano di azione sulla mobilità sostenibile, insomma, che propone le linee guida e le soluzioni che Milano sta già perseguendo efficacemente. Come dire: il piano è stato scritto seguendo il modello milanese.

Comunicato stampa del Comune di Milano

Il Documento della Commissione Europea: Piano d'azione sulla mobilità urbana