Malagrotta, la Regione pensa a un'altra proroga
Sembra ancora lontano l'accordo tra Regione e Comune sulla localizzazione della nuova discarica della capitale. Il sito proposto dal Campidoglio (Allumiere) non convince l'assessore regionale ai Rifiuti. Che, allora, pensa all'ennesima proroga
12 October, 2009
Malagrotta, la discarica più grande d'Europa, alle porte della Capitale, potrebbe andare verso una proroga di un altro anno. Ad annunciarlo è l'assessore ai Rifiuti della Regione Lazio Giuseppe Parroncini, secondo cui il sito "ha i volumi necessari per continuare a ricevere rifiuti per altri tre anni". Nonostante vi sia "l'impegno di chiudere al più presto" Malagrotta, spiega Parroncini, ad oggi "non c'è nessuna indicazione sul sito alternativo da parte del Comune di Roma" e senza di essa "non c'é alternativa alla proroga. Non vogliamo che il Lazio èdiventi come la Campania e Napoli". Dal canto suo, la presidenza della Regione Lazio ricorda di aver "già avviato le operazioni di chiusura a Malagrotta" e ribadisce di essere in attesa "che il Comune di Roma formalizzi al più presto le proposte per un sito alternativo". Secca la risposta del sindaco di Roma Gianni Alemanno: "Noi abbiamo le idee molto chiare, ma sul luogo della discarica non é possibile prescindere dalla Regione. Se alla fine non ci sarà accordo si dovrà giungere al commissariamento". Tra le ipotesi più accreditate presso il Campidoglio per Malgrotta-bis c'è Allumiere, un comune in provincia di Roma, definito però "non adeguato" dall'assessore ai Rifiuti del Lazio.
Il disaccordo tra Regione e Comune sulla localizzazione della nuova discarica, secondo quanto riferisce lo stesso Alemanno, sarebbe alla base della decisione di ricorrere a "una sorta di arbitrato da parte della Protezione civile. Riteniamo che il sito non dovrà essere nel comune di Roma perché è l'area pià antropizzata e vincolata del Lazio". La Protezione Civile, che sta valutando il piano regionale relativo alle attività individuate come necessarie al superamento dello stato di emergenza, annuncia che entro la fine del mese "sarà in grado di fornire le valutazioni di competenza agli enti locali per le loro determinazioni finali". Secondo Alemanno, inoltre, accanto alla nuova discarica dovrà esserci anche un nuovo impianto di trattamento dei rifiuti. Eventualità che secondo i tecnici della Regione potrebbe prolungare ulteriormente i tempi di entrata in funzione della si e quindi la chiusura di Malagrotta. In serata l'assessore regionale agli Enti Locali e dei Rifiuti Giuseppe Parroncini ha replicato al Campidoglio. "Non abbiamo mai messo in discussione il fatto che il Comune di Roma - sostiene - possa avere le idee chiare sul sito alternativo alla discarica di Malagrotta. Prendiamo semplicemente atto che l'assessore De Lillo e il sindaco Alemanno parlano di 'idee', mentre per trovare e autorizzare un sito diverso da Malagrotta servono progetti precisi, tecnicamente circostanziati, che rispettino le norme vigenti e indichino come superare ogni ostacolo di fattibilità. Di tutto questo gli uffici regionali non hanno ancora traccia" aggiungendo:"Posso assicurare fin d'ora che su un tema tanto delicato nessuno si permetterà di affrontare la situazione in modo ideologico, ma soltanto nel rispetto delle norme e delle leggi che regolano la materia". Attacca, infine, il capogruppo di Sinistra e Libertà in Regione Enrico Fontana: "Le dichiarazioni del sindaco Alemanno danno l'idea di un'amministrazione comunale che considera il territorio della provincia come una colonia su cui scaricare le servitù ambientali".