Via Artom avrà contenitori interrati per la raccolta differenziata?
Il Comune di Torino partecipa al bando “per l’assegnazione dei contributi per interventi di miglioramento del servizio integrato raccolta domiciliare rifiuti urbani”. Obiettivo interrare i cassonetti di via Artom
13 October, 2009
Meno cassonetti in giro, grazie ai contenitori interrati. Potrebbe succedere in via Artom-via Garrone e nell’isolato via Dina-De Bernardi-Agnelli, aree di Edilizia residenziale pubblica dove sono in corso o si sono appena conclusi Contratti di quartiere e Piani di recupero urbano e dove l’alta densità abitativa comporta una numerosa presenza di cassonetti per la raccolta differenziata porta a porta.
La Città di Torino ha oggi infatti deciso, con una delibera proposta dall’assessore Roberto Tricarico, di partecipare al bando “per l’assegnazione dei contributi per interventi di miglioramento del servizio integrato raccolta domiciliare rifiuti urbani”, iniziativa della Regione Piemonte rivolta ai Consorzi di Bacino (il Comune di Torino è il Consorzio numero 18). Tra gli interventi ammessi al finanziamento c’è anche la fornitura e posa in opera di contenitori interrati sul suolo pubblico (al 50 percento del costo), con sistemi di identificazione elettronica degli utenti e di pesatura dei rifiuti conferiti (questi finanziabili al 100 percento).
L’Amiat ha già installato, in alcune aree, i contenitori interrati in aree servite dal “porta a porta”. Le nuove isole previste sono cinque, tre in via Artom e due in via Dina. Il costo complessivo dei cinque contenitori è di 300mila euro. Altre quattro potrebbero sorgere nel complesso di case comunali e Atc di via Ghedini.