Una proposta di legge regionale sui rifiuti
Approvato dalla Commissione Ambiente del Consiglio della Regione Lazio un testo che introduce gli Ambiti territoriali ottimali e le Autorità d'ambito per la gestione dei rifiuti urbani
23 October, 2009
Ambiti territoriali ottimali (Ato) per la gestione dei rifiuti urbani, istituzione delle Autorità d’ambito, autosufficienza di ciascun Ato nello smaltimento e applicazione del principio di prossimità. Queste i punti principali della proposta di legge che modifica la legislazione regionale in materia di rifiuti, elaborata secondo le indicazioni contenute nel “Codice dell’Ambiente”. Il testo ha ottenuto all'unanimità il parere favorevole della commissione Ambiente del Consiglio della Regione Lazio. L’organizzazione e la gestione del ciclo integrato dei rifiuti vengono dunque articolate secondo due direttrici. Da un lato, l’applicazione del principio di autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti all’interno di ciascun ambito. Dall’altro, la proposta prevede il cosiddetto principio di prossimità, ovvero «l’onere di favorire lo smaltimento in uno degli impianti più vicini al luogo di produzione o di raccolta, per ridurre il più possibile la movimentazione dei rifiuti».
In attesa dell’adozione del nuovo Piano regionale dei rifiuti, gli Ato del territorio della provincia di Roma sono così delimitati: Area territoriale settentrionale e Valle del Tevere in destra idrografica, Valle dell’Aniene e Valle del Tevere in sinistra idrografica, Colli Albani versante orientale e Valle del Sacco, Colli Albani versante occidentale e area litoranea meridionale, Comune di Roma. L’Ato della provincia di Latina ricomprenderà, invece, anche i comuni di Nettuno e Anzio. Vengono inoltre istituite le Autorità d’ambito, cui spetta il compito di affidare alle aziende del settore l’organizzazione e il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. «Le Autorità sono costituite da Provincia e Comuni dell’Ato – ha spiegato Giuseppe Parroncini, assessore regionale ai Rifiuti e alla Produzione Energetica – e hanno il compito di definire i piani d’ambito e il contratto di servizio tra l’Autorità e il gestore». Previsto anche un Comitato regionale delle Autorità d’ambito, con funzioni di coordinamento, che ha tra i suoi componenti un rappresentante della consulta degli utenti.