Napoli, ancora tutto fermo sul fronte inceneritori
L’impianto di Acerra ha subito un fermo di due settimane per interventi di manutenzione straordinaria ed altri giorni di stop seguiranno per il rilevamento delle emissioni. A Napoli est resta tutto fermo e ancora non c’è il bando per trovare chi dovrà occuparsi della costruzione dell’inceneritore
26 October, 2009
A più di un anno dall’emergenza che ha investito la Campania, la gestione dei rifiuti è ancora legata alle discariche. Un solo impianto di compostaggio sta per nascere a Salerno, mentre i due inceneritori napoletani sono ancora in una fase di stallo.
Sono stati 13, infatti, i giorni di stop per l’inceneritore di Acerra, solo il 21 ottobre è stato attivo uno dei tre forni, ma dai prossimi giorni si prevedono altri fermi. Lo fa sapere l’Osservatorio sull’Inceneritore. Il motivo delle nuove interruzioni alla combustione dei rifiuti, disposte con un’ordinanza del premier Silvio Berlusconi, è legato alla sostituzione del sistema di estrazione e spegnimento delle scorie tarato sulla base della termodistruzione del Cdr e non dell'immondizia talquale che invece viene attualmente bruciata.
La fase di collaudo è rinviata a metà novembre, da quel momento in poi, secondo i piani, l’impianto funzionerà senza interruzioni per 30 giorni, nel corso dei quali verranno tenute sotto controllo le emissioni. Solo in caso di esiti positivi, la gestione dell’impianto passerà alla Partenope Ambiente, società con sede in Campania che fa parte della A2A.
Tutto bloccato anche a Napoli est, dove l’Asia avrebbe già dovuto procedere all’emanazione di un bando internazionale che dovrà permettere alla municipalizzata di trovare un partner per la costruzione dell’impianto napoletano la cui gestione andrà direttamente ad Asia.