Torino: Mirafiori e poi stop all'estensione del porta a porta?
Con l'attivazione del servizio a Mirafiori Sud si chiude «ring», cioè l’anello periferico della città. Ma il porta a porta in centro città, previsto per il 2010, resta un'incognita
03 November, 2009
Entro fine anno il «porta a porta» conquisterà» Mirafiori Sud, andando a chiudere il cerchio dei quartieri periferici che stringono Torino. E questa è un'ottima notizia.
Si inizia però a pensare all'estensione del servizio alle zone del centro città, previsto per il 2010. Ad oggi, però resta un'incognita. Troppe le variabili: i conti del COmune, i mancati introiti Amiat per la chiusura di Basse di Stura sono le principali.
«Estendere la differenziata presuppone una spesa importante ma potrebbe diminuire la quota di rifiuti conferiti da Torino a caro prezzo nella discarica di Cassagna - spiega Gianguido Passoni, assessore al Bilancio, a La Stampa -. Insomma: tutte le ipotesi sono aperte. Molto dipenderà dalle strategie e dalle garanzie che ci fornirà Amiat, anche in termini di rinnovo dei mezzi, per adattare il servizio ai quartieri centrali».
Sull’estensione del «porta a porta» nel cuore della città, invece, bocche cucite e molti interrogativi. «Stiamo valutando, potremmo fare qualcosa anche nel 2010», ha tagliato corto l’amministratore delegato di Amiat Maurizio Magnabosco. L’incertezza vale anche per chi deve pianificare lo sviluppo del servizio sotto il profilo logistico. «Abbiamo predisposto modelli adattabili alle diverse disponibilità finanziarie», conferma Diego Cometto, direttore generale dell’azienda. Nel 2010, stando al vecchio piano strategico del 2005, i cassonetti dovrebbero puntare verso i cortili del centro e del semicentro: l’asse di corso Regina Margherita fino all’incrocio con corso San Maurizio, parte della Crocetta, San Salvario, il centro storico vero e proprio.
Difficile sapere se la tabella di marcia verrà rispettata.
Una cosa è certa: il "congelamento" per un anno del piano iniziale sarebbe uno smacco forte per Torino, che da sempre è capofila e città modello per la raccolta differenziata nelle grandi città Italiane.
E forse è per questo che l'assessore Tricarico pare intenzionato a non fermare il processo in corso.