Canada: il campus universitario di Alberta affitta piatti riutilizzabili agli studenti
L’Università di Alberta (Canada), nella sua sede di Edmonton, sta avviando il “Programma piatti riutilizzabili”, che prevede eco-sconti per gli studenti che scelgano di usare piatti e tazze riutilizzabili e l’affitto gratuito di stoviglie lavabili per chiunque voglia organizzare anche solo un pranzo tra amici. Il progetto è gestito con successo dagli studenti del campus
04 November, 2009
Massimiliano Milone
Ieri: l’era delle stoviglie usa e getta
L’Università di Alberta è la casa di oltre 36.000 studenti, che ogni giorno acquistano cibi e bevande in cinquanta punti vendita del campus.
Da un recente studio (ECOS Waste Audit Results 2005) sulla produzione dei rifiuti del campus è emerso che una gran parte proviene da stoviglie usa e getta per alimenti e bevande: ogni mese vengono gettati in media 330 kg di contenitori alimentari (5.640 contenitori) e 2.810 kg di tazzine di carta da caffè in polistirene espanso (30.000 tazze).
Ray Dumouchel, Direttore Associato delle Strutture dell’Università di Alberta ha sottolineato che «il motivo per cui tazze e contenitori di polistirolo sono le principali preoccupazioni del campus è dovuto al fatto che occupano uno spazio significativo nei contenitori dei rifiuti. La capacità dei contenitori risulta così limitata e i rifiuti “veri”, che ogni cestino dovrebbe contenere, non trovano spazio. Questo ha portato ad un aumento della quantità di lavoro fisico necessario per il trasporto di rifiuti nel campus. Inoltre, molto importante, questi rifiuti non possono essere riciclati!». Il polistirene è infatti un problema particolarmente urgente perché, una volta giunto in discarica, impiega secoli per degradarsi e in genere non viene mai riciclato perché non produce altri prodotti utili.
Sempre Ray Dumouchel ha sottolineato che nel 2007 sono finiti nella discarica di Edmonton circa 4.000 tonnellate di rifiuti generati dal campus. Considerando i costi di smaltimento pari a 55 $/tonnellata nel 2007 (secondo il Clover Bar Landfill Disposal Rates, tariffario sui costi di smaltimento della città di Edmonton) i costi annuali per i rifiuti sono stati di circa 220.000 $.
In questi ultimi anni l’Università di Alberta si è data da fare ed è diventata leader nelle iniziative di riciclo. Cospicui investimenti per realizzare un’eco-stazione (Recycle Transfer Station) all’interno del campus e l’introduzione di punti di riciclo nei luoghi in cui si mangia sono i due progetti principali che l’Università ha attuato per garantire che tutti i materiali riciclabili siano trattati in modo responsabile e per contenere i costi di smaltimento. Ma non è finita qui.
Oggi: l’era dei piatti riutilizzabili in affitto
Anche gli studenti in prima persona hanno deciso di mobilitarsi. L’Environmental Coordination Office of Students (Ufficio di Coordinamento Ambientale degli Studenti – ECOS), un’organizzazione studentesca costituita da 120 volontari, ha elaborato un programma, il Reusable Dish Program, al fine di promuovere all’interno del campus la riduzione delle stoviglie usa e getta in favore di piatti e tazze riutilizzabili.
Da quest’anno i piatti di ceramica riutilizzabili vengono affittati gratuitamente a chiunque desideri organizzare un evento, un meeting, una conferenza o semplicemente un pranzo tra amici: se il numero di piatti richiesto è limitato l’affitto è completamente gratuito; per ordini elevati è invece necessario lasciare una piccola cauzione a garanzia, rimborsabile al momento della restituzione. Sempre meglio che acquistare stoviglie usa e getta!
ECOS dispone di 350 piatti in ceramica (che affitta) donati da Aramark, un’azienda specializzata in servizi di ristorazione e di una serie di tazze riutilizzabili (che vende ad un prezzo conveniente).
La procedura da seguire per richiedere il prestito è molto semplice: basta inviare una mail ad ECOS, indicare nome e contatti telefonici del richiedente, il numero di piatti necessari, la data del ritiro, la data di restituzione e i relativi orari. I piatti sterilizzati vanno riconsegnati puliti entro una settimana dalla consegna.
Quest’iniziativa ha avuto un successo enorme tra gli studenti: solo in quest’anno sono stati dati in prestito più di 3 mila piatti.
ECOS ha avviato da pochi giorni un nuovo progetto pilota: l’affitto dei piatti riutilizzabili su base individuale una volta alla settimana. Ogni mercoledì dalle ore 11 alle ore 13 i volontari distribuiscono piatti a tutti gli studenti interessati a ridurre i rifiuti prodotti durante l’ora di pranzo: un piatto in cambio di una cauzione di 2 $, restituita alla riconsegna del piatto pulito (in qualsiasi giorno della settimana).
Eco-sconti su cibi e bevande per dimenticare le stoviglie usa e getta
Le iniziative continuano. Ogni studente che decida di consumare il suo pasto o le sue bevande all’interno del campus riceve un eco-sconto se porta con sé tazze e contenitori per alimenti riutilizzabili. Peccato che, secondo un sondaggio commissionato dall’Università di Alberta (Student Survey, novembre 2008) a fine 2008 solo il 10% della popolazione studentesca sapeva dell’esistenza di un eco-sconto! Dal sondaggio è emerso anche che il risparmio di denaro è uno dei valori fondamentali per gli studenti. Pertanto un incentivo finanziario per chi decida di portare con sé contenitori e tazze riutilizzabili è risultato molto gradito agli studenti.
Da allora, grazie ad una campagna di comunicazione efficace, molto è cambiato. Attualmente venditori di prodotti alimentari come Java Jive e Tim Hortons offrono sconti per premiare l’uso di tazze da caffè riutilizzabili. Quest’ultimo, ad esempio, offre ad ogni studente che porti con sé una tazza riutilizzabile uno sconto di 10 cent a “riempimento”. L’eco-sconto non vale solo nel campus, ma anche in tutti i negozi del Canada.
Cram Dunk offre un eco-sconto del 25% sulla consumazione a chi porti con sé tazza o piatto, L’Express uno sconto di 20% a chi porti con sé contenitori per alimenti. Altri ristoranti invece stanno cercando di introdurre come alternative alle stoviglie usa e getta piatti biodegradabili.
I rivenditori che sostengono l’iniziativa saranno presto riconoscibili dagli studenti perché applicheranno sulle loro vetrine il logo identificativo del progetto.
Niente coda per chi si presenta col piatto riutilizzabile
Secondo una rilevazione del Central Academic Building (ottobre 2008) nelle ore di punta uno studente che richieda un pasto può trovare davanti a sé 10 persone in coda mentre uno studente che voglia una tazza di caffè può trovare dalle 10 alle 30 persone in coda.
Il risparmio di tempo è un valore fondamentale per i giovani: tra una lezione e l’altra gli studenti riescono a malapena ad acquistare cibo o bevande e diventa necessario risparmiare tempo quando si è in fila per un caffè. A partire da queste considerazioni l’Università di Alberta ha pensato di aggiungere nel prossimo futuro all’attuale sconto una corsia preferenziale per gli studenti che portano con sé piatti e tazze riutilizzabili. Questo invierà un messaggio forte a tutti: «Portare il piatto riutilizzabile non porta solo ad un guadagno economico grazie allo sconto, ma anche ad un guadagno in termini di tempo speso in fila».
L’obiettivo è che gli studenti, direttamente o indirettamente, controllino i comportamenti dei loro compagni durante il pranzo e colgano le differenze. Solo in questo modo è possibile generare il cambiamento. Studenti che vedranno i loro amici accedere ad una coda diversa si interrogheranno, chiederanno come funzionano le cose e sarà molto probabile che la volta successiva porteranno anche loro una tazza o un piatto riutilizzabile per rimanere in gruppo.
Esiste però la possibilità che alcuni dimentichino la loro tazza o il loro piatto, che non desiderino portare piatti sporchi in giro nel loro zaino o che semplicemente non siano interessati all’iniziativa. A tal proposito l’Università ha pensato ad un sistema di ricompensa, che prevede la distribuzione gratuita di eco-sacchetti per portare in giro i piatti sporchi.
La campagna di comunicazione “Eco Vantaggi”
Per una maggiore efficacia del progetto Reusable Dish Program l’Università di Alberta ha pensato di affiancare (dall’agosto 2009) la campagna di comunicazione Eco-Advantage (Eco-Vantaggio), che si concluderà ad aprile 2010. Gli obiettivi della campagna sono:
- educare e promuovere effetti ambientali positivi derivanti dal portare con sé tazze e piatti;
- modificare il comportamento degli studenti con la creazione di una cultura del pranzo, dove dire “no grazie” a stoviglie usa e getta diventa la cosa più importante da fare;
- ridurre i costi di smaltimento dei rifiuti del 20% nel primo anno con conseguente risparmio di 44.000 $ per l’Università.
La campagna, che vede ECOS in prima linea, è strutturata in tre fasi.
La prima fase (estate 2009), che potremmo chiamare “Formazione delle partnership”, ha riguardato l’identificazione dei fornitori di prodotti alimentari (bar, ristoranti, tavole calde, take away…), la cui partecipazione è determinante per il successo o l’insuccesso del progetto.
Nella seconda fase (settembre-ottobre 2009), “Promozione ed orientamento” si sta dando ampio spazio alla visibilità dell’iniziativa. Il sito di ECOS è la principale vetrina: pubblica in tempo reale i ristoranti che giorno per giorno decidono di sostenere il progetto, aggiorna via mail su news ed eventi. Non poteva mancare Facebook, con un gruppo creato per l’occasione.
Sono stati distribuiti volantini informativi, in particolare alle matricole: circa 5.500 nuovi studenti all’anno che, non essendo a conoscenza della abitudini del pranzo degli studenti, cercheranno di seguire le norme sociali del campus.
La terza fase (dicembre 2009-aprile 2010), “Conclusione e misurazione dei risultati”, prevede l’invio di nuove mail, la distribuzione di nuovi volantini e l’affissione di manifesti con messaggi forti. Prevista anche la misurazione dei risultati: l’indicatore principale sarà la quantità di rifiuti da stoviglie usa e getta prodotta prima, durante e dopo la campagna. I risultati saranno comunicati a tutti gli studenti del campus.
Chi finanzia?
La fonte principale di finanziamento di ECOS è l’Università stessa, ma non è la sola fonte. ECOS ha avviato una serie di partnership con i negozianti del campus, per lo più nel settore bar e ristorazione, che condividono gli obiettivi dell’organizzazione. Il sostegno arriva anche dal Campus Food Bank, che a sua volta riceve finanziamenti da donazioni private, raccolte fondi e generosi sponsor privati. ECOS collabora anche con una serie di organizzazioni a livello locale, nazionale ed internazionale:
- l’Alberta Public Interest Research Group (APIRG), che sostiene la ricerca e l’educazione. Oltre ai finanziamenti mette a disposizione risorse amministrative, informative e tecnologiche per aiutare gli studenti a trasformare le loro idee in azioni efficaci;
- l’Alberta Environmental Network (AEN), organizzazione non-profit in difesa dell’ambiente di Alberta;
- Fish and Wildlife Division of Alberta Sustainable Resource Development (SRD), Dipartimento del Governo di Alberta che tutela la fauna selvatica e i pesci di Alberta.
- il Canadian Wildlife Service (CWS), un ramo del Dipartimento federale dell’ambiente del Canada, responsabile a livello nazionale della fauna selvatica, di aree naturali protette e di importanti progetti di ricerca a livello nazionale
- il Sierra Youth Coalition, un’organizzazione a livello nazionale gestita da giovani; fa parte del Sierra Club of Canada, che organizza ogni anno campagne di sensibilizzazione nazionali e internazionali su importanti problemi ambientali sollevati dai ragazzi. Anche i piatti hanno avuto la loro attenzione, grazie alla campagna “L’ère de la vaisselle reusable” dell’aprile scorso.
Per quanto riguarda la campagna la spesa totale è stimata in 27.500 $. Se la campagna riuscirà a raggiungere l’obiettivo di riduzione dei rifiuti conferiti in discarica del 20% con relativa diminuzione dei costi di smaltimento, l’università risparmierà potenzialmente 44.000 $, con un guadagno netto di 16.500 $.