Energia eolica, megatruffa all´Europa
Arrestato Vigorito, presidente del Benevento. Blitz tra Napoli e Sicilia Falsi documenti per i finanziamenti illegali, sequestri per oltre 180 milioni di euro. Colpita la "Ivpc", società di Avellino La Finanza ha scoperto contratti fittizi all´estero da Repubblica - Napoli 11/11/09
10 November, 2009
ANTONIO CORBO
In Campania è noto come presidente del Benevento. Oreste Vigorito, avvocato di 63 anni, arrestato ieri a Napoli nella sua villa di Posillipo, è un personaggio che va ben oltre il calcio. Pioniere in Italia dell´energia eolica, ha fondato nel 1993 ad Avellino con partner stranieri la Ivpc (Italian Vento Power Corporation) protagonista del nuovo grande business, l´energia da fonte rinnovabile. L´energia pulita. Con 250 addetti, indotto da duemila posti tra consulenti e fornitori, telecontrollo degli impianti notte e giorno a Montefalcone, nel Fortore beneventano. Sulla veloce fortuna economica della società, che si candidava ad entrare in Borsa, accompagnata da Unicredit e da una banca estera, ha indagato la polizia tributaria. L´inchiesta non riguarda la produzione di energia né gli impianti a pale sulla cima delle colline irpine, ma operazioni finanziarie sospette. A Vigorito è attribuita una colossale truffa sui fondi europei.
I sequestri superano 180 milioni di euro. Con Oreste Vigorito in carcere Ferdinando Renzulli, 43 anni, la mente finanziaria nei rapporti con l´estero, nipote e omonimo di un popolare parroco di Borgo Ferrovia, poi vicario degli ultimi vescovi di Avellino. Arrestati anche Vito Nicastri ad Alcamo e Vincenzo Dongarrà a Enna. L´accusa: associazione per delinquere finalizzata alla truffa. I quattro, con altri 11 indagati, creavano società illegalmente finanziate: 12 ad Avellino, tre in Sicilia. Sequestrati gli ultimi parchi eolici: a Siracusa (Carlentini), a Catania (Mineo e Vizzini) , a Palermo (Partinico e Camporale), a Sassari (Ploaghe).
L´energia è il grande affare dell´economia moderna. orologi cronografi In Campania la Finanza ha svolto indagini mirate. Le prime sulle centrali di Sparanise (a turbogas) e di Pignataro (biomasse). Il "nucleo repressione frodi comunitarie" da Roma ha intanto segnalato operazioni dubbie della Ivpc. Sono intervenuti ad Avellino il colonnello Mario Imparato e il maggiore Gerardo Nocera: senza intercettazioni né pentiti, ma rilevando i flussi finanziari e contratti fittizi, hanno scoperto falsi documenti in Inghilterra, Olanda, Irlanda, Spagna. Un meccanismo complicato per riscuotere gli incentivi disposti dall´Unione Europa per favorire l´energia alternativa (eolica, fotovoltaica o da biomasse) nelle aree di crisi. Sull´energia è previsto l´aiuto comunitario più consistente per le industrie nelle aree di crisi. Due sono le condizioni. Il privato deve dimostrare solidità economica: in rapporto alla quota che investe, riceve fondi europei, a volte il doppio. La società poi deve aver già acquisito il suolo, idoneo per impatto ambientale e con il consenso dei paesi vicini. Con i falsi documenti ottenuti all´estero, la società presentava una base economica molto più ampia e attraeva così il massimo degli incentivi. E dichiarava come suoi anche terreni non ancora acquistati.
L´inchiesta "Viacolvento", coordinata dalla Procura di Avellino, è integrata da rogatorie internazionali. Lo stesso sistema fu scoperto dalla Finanza di Avellino a giugno nella Valle dell´Ufita: sperperi di danaro pubblico e corruzione di funzionari inviati a controllare. "Operazione Golden Valley".
Oreste Vigorito e gli altri 14 indagati sapevano dell´inchiesta. Negli ultimi due anni, ben due sequestri preventivi: l´8 maggio 2007 e il 9 ottobre 2008 furono bloccati al ministero 9 e poi 19 milioni in contanti, ma anche impianti per oltre 153 milioni in varie regioni. La "Ivpc" promosse una campagna pubblicitaria forse per liberarsi di voci e sospetti. Giusto esaltare i benefici dell´energia pulita, ma la Finanza indagava sui finanziamenti europei. La lunga attesa dei provvedimenti ha attenuato la tensione intorno alla società. Avellino è stata quindi sorpresa ieri dagli arresti firmati dal gip Paolo Cassano. L´inchiesta, coordinata dai pm Maria Luisa Buono ed Elia Taddeo, fonda su documenti. Sembrava destinata alla chiusura, quindi alla richiesta di rinvio a giudizio. Scontato il ricorso al tribunale della libertà.