San Lorenzo, puliscono i residenti
Iniziativa degli abitanti del quartiere della movida: «Puliamo noi» - dal Corriere della Sera Roma
18 November, 2009
Ramazze, secchi e t-shirt con la scritta «Puliamo noi»: sono le squadre del decoro in azione a San Lorenzo. Netturbini per un giorno, gli abitanti partiranno alle 11 da piazza dell’Immacolata per rimuovere i postumi della movida: vetri rotti, cumuli di bottiglie abbandonate, deiezioni canine (e antropiche). La bonifica si snoderà nel triangolo a più alto tasso etilico (via dei Sabelli, via dei Sardi, via dei Volsci), per concludersi in piazza dei Sanniti.
L’iniziativa, organizzata dal comitato Antidegrado, raccoglie adesioni trasversali: dall’associazionismo locale a Cittadinanzattiva, dagli artigiani «made in San Lorenzo» alle attività di somministrazione. Nero su bianco, il cahier des doléances indirizzato agli amministratori: «Chiediamo lavaggi e igienizzazioni più frequenti. Siamo sempre stati favorevoli alla raccolta differenziata e vorremmo che funzionasse». «Al di là dell’aspetto coreografico – precisa Linda Cicalini, tra i promotori della campagna – speriamo di sensibilizzare le istituzioni. Per evitare l’emergenza sanitaria, siamo costretti a rimboccarci le maniche». Ecco l’istantanea mattutina post serata alcolica: «Una latrina a cielo aperto, sudicia e maleodorante. Con il passeggino, si deve fare lo slalom», sostiene la Cicalini. Katia Flacco, portavoce del comitato Antidegrado, tuona contro l’indecenza di via dei Marsi, ridotta a «vespasiano pubblico». Non solo. «Senza l’ordinanza antivetro - sottolinea senza mezzi termini - la situazione è peggiorata: schegge taglienti dappertutto e raccoglitori stracolmi di rifiuti».
A suscitare malumori è il contratto di servizio dell’Ama: «Non può essere tarato sui residenti (15 mila persone) – protestano gli spazzini fai da te – considerata l’affluenza notturna (30 mila persone)». Tribù molesta anche per il chiasso e i concerti selvaggi di bonghi: «Dall’ultima rilevazione – denuncia Flacco – l’inquinamento acustico non è diminuito. La scorsa settimana, ho consegnato al sindaco il dossier dell’Arpa che registrava decibel superiori ai limiti di legge. Sollecitiamo interventi strutturali e culturali per riqualificare un quartiere in mano agli speculatori, dagli esercizi scadenti agli affitti in nero». Dario Marcucci, presidente del III Municipio, si schiera con gli abitanti: «Ho incontrato l’amministratore delegato dell’Ama, Franco Panzironi, perché il nuovo contratto sarebbe comunque un palliativo. Servono misure speciali: San Lorenzo, per tipologia urbanistica e densità della somministrazione, si può equiparare al centro storico. Panzironi è disponibile a riformulare l’offerta, ma l’impegno di risorse dipende dal Comune».
Maria Egizia Fiaschetti