Filtri anti particolato post-produzione. Chi li ha visti?
Nonostante molti provvedimenti anti-smog prevedano deroghe per le automobili diesel nate senza filtro che si muniscano di Fap, nel nostro Paese questi filtri continuano a non essere di fatto nè commercializzati nè omologati. Ancora nebulosa la legislazione in materia
20 November, 2009
Dal 2008 in Emilia Romagna, e da quest'anno anche in Lombardia e a macchia di leopardo in alcune province della pianura padana, i provvedimenti anti-smog vengono estesi anche ai veicoli diesel Euro2.
Alcuni amministratori prevedono di derogare dai provvedimenti gli stessi veicoli se si dotano di filtro anti particolato. Ma oggi in Italia questi filtri non sono di fatto nè omologati nè commercializzati per le normali autovetture. Ad inizio 2007 un primo decreto ministeriale fissava i paletti per l'omologazione italiana dei filtri anti particolato da installare a posteriori sui veicoli diesel sprovvisti. La norma, che conteneva indicazioni molto rigide sulle specifiche tecniche dei Fap, non diede però il là alla loro effettiva diffusione. Il decreto ministeriale 42/08 poneva infatti come condizione che, a fronte di un abbattimento di polveri sottili superiore al 90%, non peggiorassero i valori di altri inquinanti, che non aumentassero i consumi di più del 4% e che la durata certificata dei filtri fosse di almeno 50 mila km. Un solo produttore fu in grado di rispettare i parametri omologando un dispositivo utilizzabile però solo su pochi modelli della Volkswagen. Al di fuori di questo singolo caso, nessun altro costruttore riuscì a raggiungere questi requisiti. Ad oggi queste prestazioni riescono infatti ad essere rispettate perlopiù dai filtri realizzati per i veicoli commerciali e i bus, grazie ad una tecnologia difficilmente mutuabile alle auto di piccole dimensioni sia per ragioni di ingombro che di costo.
A più di due anni di distanza il Ministero dei Trasporti, constatando lo stallo del mercato e rispondendo alle sollecitazioni del mondo dell'industria e degli amministratori locali impegnati sul fronte anti-smog, ha deciso di rimettere mano al precedente testo. Con un decreto dello scorso 10 agosto vengono indicati parametri più alla portata dei costruttori: il rendimento richiesto per i Fap da installare post produzione è fissato infatti adesso al 30-35% di inquinanti in meno.
Queste prestazioni vengono già soddisfatte dai filtri in commercio da diversi anni in Germania (dove ad aprile 2008 circolavano 285.707 veicoli diesel con filtro antiparticolato montato successivamente) e in altri Paesi europei. Questo genere di filtri vengono peraltro fatti rientrare attraverso norme internazionali (regolamento Ece-R103 e direttiva europea 70/220) nella categoria dei catalizzatori e potrebbero quindi fin da subito essere omologati anche in Italia. Ma il loro effettivo ingresso nel mercato italiano dovrà aspettare il regolamento attuativo da parte ministeriale che, si prevede, arriverà non prima di inizio 2010. Ma, anche pazientando, non tutti potranno beneficiarne. La tendenza da parte dei produttori infatti è quella di realizzare i filtri solo per i modelli d'auto diesel più diffusi e quindi con più mercato.
Filtri e non deroghe per gli Euro 2 diesel
1 commenti
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25.01.2010 14:01
Buongiorno, potete pubblicare una domanda al ministero dei trasporti e chiedere perchè da oltre un anno ( ottobre 2008 ) è pendente una domanda di omologazione ai sensi ddel dm. 42 /08 per un dispositivo antiprticolato( NON Filtroantiparticolato) già dichiarato conforme al 42/08 medesimo,da un CPA per averne superato brillantemente i Test , il giorno 14/09/2008 ?????????????????????????????????????????????????????
Per la prima volta è stata trasformata una Mercedes Vito euro 3 in Euro 4 ai sensi del dm 42/08 riducendo le PM 10 secondo i limiti della cat. euro 4 ma contemporaneamente sono stati abbassati tutti gli altri valori di inquinanti, NOX , HC, CO2, CO ed NOX +HC ed infine è diminuito anche il consumo di carburante.
Partendo dal presupposto che i FAP sia per Auto che per veicoli commerciali ed industriali, sono una clamorosa TRUFFA e sono dannosissimi per la salute ( possono causare anche la MORTE ) e che esistono interessi colossali sulla salute pubblica, a scapito del cittadino ( esiste una nutritissima letteratura scentifica di assoluto prestigio a riguardo ), vi facciamo presente che il nostro prodotto costa solo poche centinaia di euro e può essere applicato tranquillamente su tutte le autovetture attualmente in commercio, ( anche euro 2....vedi Torino con i blocchi ) oltre che sui veicoli copmmerciali ed industriali. Questo è uno scandalo che deve finire e sta scoppiando un cqsino planetario che se ne parlerà da Roma a Bruxelles a New York . Vi siete mai chiesti perchè da circa nove anni esistono i FAP sulle auto e da circa 5 sui veicoli industriali e perchè se dal 2005 le auto euro 4 sono dotate di FAP dalla nascita e nonostante il blocco degli euro 0 prima e degli euro 1 dopo, il grado di inquinammento da PM10 continui a salire?????????
Risposta : i cosidetti FAP non filtrano nulla.................................bloccano solo le PM10 momentaneamente per poi effettuare una pulizia automatica interna prima di raggiungere la saturazione la quale pulizia sbricciola in pm4-3-2.5-1 le stesse polveri prima bloccate rimettendole nell'aria . Tanto entra e tanto esce, ma ciò che esce è assolutamente più dannoso di ciò che entra!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
cordiali saluti
M.C.
p.s. all'indirizzo email sopra citato potete contattarci