Il Consorzio Nazionale Imballaggi nella Settimana per ridurli
Intervista al direttore Longhi. "Se il punto di vista non è ideologico o schematico, non c'è contraddizione tra la prevenzione dei rifiuti e gli interessi dei produttori di imballaggi"
23 November, 2009
Direttore Longhi, perché Conai, che comunque deve tener conto dei produttori di imballaggi, è attivamente presente nella Settimana per la Riduzione dei Rifiuti?
Beh, è in coerenza con la nostra missione e con le nostre attività per ridurre al minimo l’impatto ambientale degli imballaggi e per trasformare quello che è un problema – la grande quantità di rifiuti da imballaggio – in una opportunità, ovvero il riciclaggio e comunque la compatibilità. Sui rifiuti da imballaggio portiamo avanti una visione sistemica e non ideologica, ci interessiamo delle soluzioni praticabili e industriali, cioè sostenibili dalle imprese. Questo ci ha consentito di ridurre notevolmente lo smaltimento in discarica. Pensi che nel 98, quando siamo nati, il 70% degli imballaggi finiva nelle discariche, oggi dopo 10 anni di impegno, solo il 30%.
Cosa pensa delle campagne per evitare e sostituire i sacchetti di plastica?
Penso che non si debba avere un approccio ideologico, ma concreto. Non ci sono materiali da scomunicare a priori. Bisogna che tutti quelli che si interessano al problema si chiedano perché i sacchetti di plastica hanno avuto tanto successo. E’ il miglior rapporto qualità prezzo a farne il successo, la versatilità dei sacchetti di plastica. Non è facile sostituire quel materiale. Comunque ci sono già buste e sacchetti fatti di vari materiali a seconda del contesto: carta, plastica di diverso spessore,stoffa, vimini. Sia chiara una cosa, non è il Conai, né può essere qualcun altro a decidere come viene fatto un prodotto. Certo, non dev’essere né inquinante né tossico, poi noi ci adoperiamo perché il sistema, il ciclo di vita, dell’imballaggio sia il meno impattante. La cosa importante è come si usano.
Quindi per voi il punto non è che siano di stoffa anziché di plastica, ma che vengano riutilizzate più volte?
Certo. Nessuno pensi che il Conai è contrario all’imballaggio riutilizzabile, tutt’altro.Anzi facciamo in modo che gli imballaggi riutilizzabili siano esentati dal Contributo obbligatorio.
E della campagna contro l’uso delle bottiglie per l’acqua cosa pensa?
Anche in questo caso quello che non condividiamo è l’approccio ideologico. Non si può dire che l’acqua potabile sia meglio della acqua minerale, o viceversa. Non si possono paragonare contenuti di cloro e fluoro diversi. Sono acque diverse per usi diversi. E per quanto riguarda le bottiglie non è buona se di vetro e cattiva se di plastica. Quella di plastica ha avuto successo perché pesa un decimo di quella di vetro! Per certi versi ha una qualità maggiore, per altri l’ha maggiore il vetro.
Ma allora la riduzione dei rifiuti da bottiglia?
In questi anni abbiamo portato quasi tutto al riciclaggio. E si è spinto sulla innovazione dei prodotti. Pensi che ormai ci sono bottiglie di 17 grammi. Ma anche quelle di vetro sono molto più leggere.
Allora qual è il ruolo dei cittadini consumatori?
Quello di partecipare informati a tutto questo nuovo sistema che spinge per la prevenzione dei rifiuti e per il successivo riciclo. Guardate i Dossier Prevenzione che pubblichiamo, presentano casi di riduzione del 30- 40% in peso e volume. I cittadini incoraggino gli imballaggi più compatibili