Clima, blitz di Legambiente a Roma in concomitanza con la conferenza Onu
L'associazione ambientalista denuncia: «A Roma emissioni in aumento, il Lazio produce l'8% della CO2 di tutto il paese». Srotolati dagli attivisti striscioni di protesta in diverse aree del centro storico della capitale
09 December, 2009
Mentre a Copenaghen ha preso il via, tra residue speranze e diffusi scetticismi, il vertice delle Nazioni Unite sul clima, a Roma sono scesi in piazza gli attivisti di Legambiente, che hanno portato a termine, nella giornata di ieri, diversi blitz nel centro storico della capitale, per sensibilizzare cittadini sul tema del cambiamento climatico e lanciare un appello alle istituzioni per la riduzione delle emissioni di gas serra. Striscioni di protesta con la scritta “Fermiamo la febbre del pianeta” sono stati esposti a piazza del Popolo, a piazza Navona, sotto il Campidoglio e in via dei Fori Imperiali, nelle vicinanze del Colosseo. A reggere gli striscioni, volontari di Legambiente con indosso maschere con le sembianze dei capi di stato di tutto il mondo.
L'associazione ambientalista ha inoltre diffuso dati riguardanti le emissioni di gas climalteranti di Roma e di tutta la regione: ogni anno nel Lazio vengono prodotti 42 milioni di tonnellate di anidride carbonica, pari all'8,1% delle emissioni totali prodotte in Italia. «Il Lazio - ha denunciato Legambiente - è al quarto posto nella graduatoria nazionale delle emissioni di Co2, dopo Lombardia, Puglia ed Emilia Romagna». Una parte significativa delle emissioni (11 milioni di tonnellate) dipende direttamente dal traffico veicolare, per il 75% da quello della capitale. «A Roma le emissioni di anidride carbonica sono cresciute di almeno il 20% negli ultimi 10 anni – ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio - servono scelte radicali, bisogna fermare il traffico di auto private e far posto ai mezzi pubblici e alle biciclette, oltre ad incentivare l'uso di fonti energetiche rinnovabili».