Secondo anello del Gra, le perplessità di Zaratti
L'assessore all'Ambiente della Regione Lazio contrario alla realizzazione della nuova infrastruttura: "Non risolverebbe il problema del traffico, come non l'ha risolto la terza corsia"
13 December, 2009
“Rimango davvero perplesso dinanzi alla perseveranza dell’Anas nel proporre ancora una volta il secondo anello del G.R.A., opera che non risolverà alcune problema di viabilità, che invece distrugger migliaia di ettari di Campagna Romana inseguendo una logica inutile ed obsoleta, invece di adeguare i propri progetti alle grandi capitali europee dove si punta quasi esclusivamente al trasporto pubblico sul ferro e all’ottimizzazione dell’esistente. Viene davvero da dire che errare è umano, ma perseverare è diabolico”, dichiara, in una nota, l'assessore all'Ambiente della Regione Lazio Filiberto Zaratti.
“È sotto gli occhi di tutti - prosegue Zaratti - il fatto che la realizzazione della terza corsia non ha affatto risolto i problemi di traffico che, inesorabilmente, andranno peggiorando col tempo se non verranno messe in campo altre strategie. Sotto il profilo urbanistico il progetto di realizzazione di un secondo anello è dannoso quanto inutile. Si debbono invece concentrare gli sforzi sul sistema complesso di penetrazione alla città, attraverso tracciati che oggi non possono e non debbono essere pensati per il traffico su gomma bensì risolti con la mobilità su ferro. Evidentemente chi propone questo progetto non è in grado di raccogliere la sfida del trasporto su ferro e dello sviluppo sostenibili, come invece riescono a fare i colleghi di altre capitali europee”.
“Infine – conclude Zaratti – il danno ambientale, archeologico e paesaggistico che si produrrebbe con la realizzazione di questa opera sarebbe ingente e definitivo, attraversando almeno quattro importantissime aree protette: la Riserva del Litorale Romano e i Parchi regionali di Decima Malafede, Appia Antica e Castelli Romani, preludio alla definitiva urbanizzazione della fascia che si verrebbe a trovare tra i due raccordi. Senza contare l’impatto acustico ed atmosferico, quindi sociale e sanitario, che produrrebbe il passaggio dell’autostrada nei centri abitati di Acilia e Casal Bernocchi, di Ciampino e dei popolosi quartieri del Casilino. Mentre la regione approva finalmente il Piano di Risanamento dell’aria si darebbe colpo mortale alla cintura verde che circonda parte della città che produrrebbe danni incalcolabili agli sforzi di riduzione dell'inquinamento e della temperatura”.