L'innovazione energetica nei regolamenti edilizi comunali: il rapporto ON-RE 2009
L’Osservatorio nazionale sui regolamenti edilizi per il risparmio energetico ON-RE, promosso da Cresme e Legambiente, ha realizzato nel 2009 un'indagine sull'innovazione energetica nei regolamenti edilizi comunali. Individuati 557 Comuni italiani che hanno introdotto criteri di efficienza energetica e sostenibilità in edilizia. Alcuni esempi di quartieri sostenibili in Italia
21 December, 2009
Il grande dibattito in corso sull’energia sta muovendo un cambiamento nel settore edilizio? E in che direzione sta andando questa innovazione, come contribuisce a cambiare il modo di progettare e costruire? L’Osservatorio nazionale sui regolamenti edilizi per il risparmio energetico ON-RE, promosso da Cresme e Legambiente, in collaborazione con Saie Energia, è nato proprio con l’obiettivo di rispondere a queste domande, proponendo come punto di osservazione per guardare ai processi in corso i Regolamenti edilizi comunali.
Nel 2009 l'ON-RE ha realizzato un'indagine presso l’intero universo comunale che ha consentito di individuare 557 Comuni nei quali si sono introdotte innovazioni che riguardano l’energia e la sostenibilità in edilizia., ovvero isolamento termico, tecnologie per migliorare l’efficienza energetica degli impianti, ricorso alle fonti rinnovabili, recupero delle acque piovane e del risparmio idrico, uso di materiali da costruzione riciclabili.
A rientrare nell’ambito di questa regolamentazione innovativa sono oltre 17 milioni di abitanti, un po’ meno di un terzo della popolazione del Paese. I quasi 560 documenti analizzati, influenzano le strategie del risparmio energetico (passivo o attivo), nella costruzione nel 2009 e nel solo comparto residenziale, di 16mila edifici residenziali per un complesso di circa 82mila abitazioni.
Si stima che dal 2000 ad oggi circa 270.000 nuove abitazioni siano state realizzate con criteri previsti da questi Regolamenti Edilizi. La progressione cronologica della normativa comunale riflette, sia la produzione normativa comunitaria e nazionale, sia la cultura di strati, sempre più ampi, della cittadinanza. Da una recente indagine del Cresme su 2.000 famiglie, è emerso che il 79% degli intervistati ritiene che l’Amministrazione comunale sia la principale responsabile della regolamentazione in tema di risparmio energetico ed emissioni inquinanti, contro il 54% che il riferimento normativo sia l’Amministrazione centrale.
La distribuzione territoriale dei regolamenti
La diffusione geografica dei 557 Comuni riguarda tutte le aree del Paese, anche se con una maggiore concentrazione nelle Regioni del Centro-Nord, in particolare in Toscana, Emilia Romagna e Lombardia. Anche in Veneto, Piemonte, Lazio, Marche e Puglia si registrano esperienze significative soprattutto in tema di sostenibilità. Nelle Regioni insulari, Sardegna e Sicilia, iniziano ad avviarsi processi importanti orientati all’efficienza energetica, anche se limitati ancora a pochi Comuni.
I principali ambiti di regolamentazione comunale
L’Osservatorio analizza anche le Leggi regionali da cui emerge una mappa a macchia di leopardo tra chi ha legiferato e presta grande attenzione al tema dell’efficienza energetica e chi invece risulta in ritardo. Per quanto riguarda i Regolamenti comunali le norme volte all’obbligo dell’isolamento igrotermico dell’involucro edilizio, alla promozione della copertura verde e dello spessore delle pareti perimetrali sono presenti nel 77% dei provvedimenti esaminati, che riguardano un territorio con una popolazione di oltre 15 milioni di abitanti.
Al secondo posto, in termini di diffusione, vi è l’obbligo di prevedere una quota di produzione di energia attraverso l’impiego di pannelli fotovoltaici e/o ad una percentuale definita di acqua calda mediante l’installazione del solare termico. Meno frequenti i provvedimenti che promuovono il ricorso all’eolico e alle biomasse. Complessivamente, l’area delle fonti rinnovabili è contemplata nel 72% dei Regolamenti analizzati relativi ad una popolazione complessiva di 13,6 milioni di residenti.
La terza area d’efficienza maggiormente menzionata è quella ascrivibile al risparmio idrico e al recupero delle acque piovane: si tratta del 65% dei comuni corrispondente ad una popolazione pari a 12,2 milioni di abitanti (il 21% del totale). Seguono i provvedimenti che riguardano l’obbligo di orientamento lungo l’asse est-ovest e la schermatura dei sistemi vetrati che interessano 7,8 milioni di abitanti.
La promozione di materiali riciclabili, certificati e/o prodotti localmente interessa il 48% dei Regolamenti relativi ad una popolazione di 5,6 milioni di abitanti. L’obbligo o la promozione di allaccio a reti di teleriscaldamento e/o impianti di cogenerazione e/o l’uso di pompe di calore è contemplato dal 37% dei regolamenti per 6,1 milioni di abitanti.
Quartieri sostenibili
Alcuni esempi in Italia di edifici e quartieri sostenibili che abbiano al centro il tema del risparmio energetico e dell’uso delle fonti rinnovabili
Bolzano-Quartiere CasaNova
Uno degli esempi più concreti di quello che viene definito un “quartiere sostenibile” è quello in fase di realizzazione a Bolzano denominato “CasaNova”. Il quartiere, situato nella periferia Ovest del capoluogo Alto Atesino ed il cui completamento è previsto per il 2012, consiste in 8 edifici per un totale di 950 appartamenti. Gli edifici saranno tutti di Classe A di certificazione energetica CasaClima (30 kWh/mq/anno) e permetteranno un risparmio del fabbisogno energetico annuo del 42% rispetto agli edifici di tipo tradizionale.
Per la produzione e distribuzione di energia termica è stato realizzato un impianto di teleriscaldamento per l’intero quartiere con un risparmio del fabbisogno energetico annuo del 31% rispetto ad una soluzione con impianti a caldaie autonome per singola unità abitativa, mentre per la produzione di acqua calda sanitaria è stato realizzato un impianto centralizzato a collettori solari, per la maggior parte installati lungo la linea ferroviaria tangente al quartiere CasaNova, con un risparmio del fabbisogno energetico annuo del 36% rispetto a quello prodotto con fonti energetiche tradizionali. Anche il recupero delle acque meteoriche e l’orientamento dell’edificio fanno parte delle prerogative degli edifici in costruzione sopra i quali verranno realizzati i tetti verdi per un migliore isolamento termico. Infine viene considerato determinante anche il tema della mobilità sostenibile; il quartiere CasaNova infatti avrà una pista ciclo-pedonale interna collegata alla rete della città di Bolzano e sarà realizzata anche una nuova stazione ferroviaria del treno metropolitano.
Torino-Quartiere Via Arquata
A Torino è stato recuperato un complesso di case popolari degli anni ’40 nella zona di Via Arquata seguendo i principi dell’edilizia sostenibile. La configurazione planimetrica originaria del quartiere poco distante dal centro di Torino era a corte e con edifici di buona qualità costruttiva ed architettonica, ma nel corso degli anni il degrado e la mancanza di manutenzione avevano compromesso la vivibilità del quartiere. L’intervento avviato nel 2005 e che terminerà nel 2010 ha coinvolto oltre 2.500 abitanti, 30 edifici, 622 appartamenti ed una superficie totale di 110.000 m2. Gli interventi principali sono incentrati sul risparmio energetico sia per la produzione di calore sia per la parte elettrica. E’ stata già completata la rete di teleriscaldamento per tutto il complesso (considerando che a Torino ben il 59% dell’edilizia pubblica è servito), ed è in fase di realizzazione un impianto fotovoltaico da 100 kW sui tetti di 16 edifici; contemporaneamente vengono sostituite
circa 500 luci con quelle a risparmio energetico (per circa 30 edifici coinvolti), mentre per un più efficiente isolamento termico sono stati sostituiti vetri e serramenti. La stima parla di una riduzione dei consumi tra il 30% ed il 40%: ogni anno saranno risparmiate circa 2000 tonnellate di CO2 pari al 52% in meno rispetto alle emissioni degli edifici prima degli interventi di riqualificazione.
Senigallia-Quartiere Villa Aosta
Un esempio di recupero edilizio è quello di Senigallia (AN), nell’estate del 2009 sono iniziati i lavori per la riqualificazione del quartiere Villa Aosta che vedrà la consegna dei nuovi alloggi nel 2011. Si tratta di un’area di circa 9.000 m2 situata nel centro del Comune e risalente agli anni ‘30. Sono coinvolti 7 immobili per oltre 80 appartamenti ed il progetto prevede una serie di interventi volti a migliorare l'efficienza energetica degli edifici, come l’isolamento termico delle pareti, dei tetti e degli infissi. Verrà recuperato anche il colore originale degli immobili. Inoltre, è prevista la bonifica ambientale dei limitrofi argini del Fosso della Giustizia, che verrà attrezzato come passeggiata verde. La caratteristica più interessante dell’opera riguarda la ventilazione naturale garantita da una serie di aperture rivolte verso il mare che porteranno negli edifici area fresca d’estate ma potranno anche in parte riscaldare gli ambienti d’inverno.
Bergamo-Villaggio del Futuro
Uno dei quartieri sostenibili più interessanti è quello nato nella periferia di Bergamo e chiamato “Villaggio del Futuro”. Il complesso è costituito da edifici con certificato CasaClima di Classe A ed è stato realizzato seguendo tutti i princìpi della bioedilizia. In particolare è stato curato l’isolamento delle pareti esterne, ottenuto con materiale composto di fibre di legno e fibre minerali che potrà essere riciclato al termine del ciclo di vita come le restanti parti degli edifici. Sono inoltre ridotte le esposizioni a Nord mentre quelle a Sud sono dotate di schermature che permettono l’ombreggiatura totale delle vetrate.
Fonte Cresme