Che fine ha fatto il secondo inceneritore milanese?
Sembrava una priorità assoluta ma ora è scomparso dal dibattito pubblico milanese. Eppure fu proprio Silvio Berlusconi nell’ultima campagna elettorale a dire che l’impianto è fondamentale per non fare la fine della Campania
03 January, 2010
Nessuno parla più del nuovo termovalorizzatore di Milano. Quello che sembrava una necessità e una priorità assoluta è stato messo temporaneamente in soffitta.
Le ultime notizie risalgono allo scorso settembre quando il Comune e la Provincia annunciarono che ci sarebbe stato un incontro per prendere una decisione in merito alla collocazione del nuovo impianto. In sostanza, emerse che era soltanto una questione di dove e non di se. Ma in agguato c’è sempre la sindrome del “no nel mio cortile”. E a due passi dalle elezioni regionali nessuno si azzarda più a parlare di inceneritore. Troppo rischioso in termini di consenso.
Eppure il secondo termovalorizzatore milanese era stato al centro della campagna elettorale per le elezioni provinciali e la sua importanza fu sottolineata a Milano da Silvio Berlusconi in persona, durante la presentazione della candidatura di Guido Podestà a presidente della Provincia di Milano. Il premier disse allora che l’impianto era fondamentale per non fare la fine della Campania e accusò Penati di non averlo realizzato a causa dell’opposizione della sinistra.
Intanto, l’Amsa e A2A hanno continuato a lavorare sul progetto del nuovo inceneritore e dovrebbero presentarlo in Regione a breve. E le stime fatte dai tecnici dicono che nel 2009 Silla 2, il termovalorizzatore in funzione a Milano-Figino, ha raggiunto il pieno delle sue capacità di smaltimento.
Una volta illustrato il progetto la palla passerà dai tecnici alla politica, ma con in gioco la presidenza del Pirellone sarà difficile riuscire a riparlare di inceneritore prima di aprile.
Paralisi sull'inceneritore bis- da La Repubblica del 03.01.2010