PM10: e nel resto d'Europa?
Ci sono meno auto per abitante e più ricambio d'aria. Ma il rispetto della nuova normativa creerà problemi anche in altri Paesi
31 January, 2002
L'emergenza micropolveri è apparentemente un caso solo italiano. In presenza di una direttiva europea, solo in Italia, e in particolare in questo gennaio 2002, si sono avuti clamorosi blocchi del traffico e grandi discussioni sul da farsi. Ne parliamo con Emile De Saeger, che a Ispra per l'Unione Europea cura il programma di controllo dei sistemi di rilevamento. Tanto per cominciare, ci sono molte città europee che ancora non misurano il PM10 e tanti modi diversi di misurarlo per cui solo nel giro di un paio di anni si potranno paragonare misurazioni omogenee. In Italia, dice De Saeger, c'è una situazione peggiore ma anche un'attenzione più alta." Peggiore per ragioni di traffico e di clima: la pianura Padana e la pianurina di Firenze sono tra i peggiori catini d'Europa, le città di mare e le città del CentroNord Europa hanno un ricambio d'aria maggiore e piogge più frequenti. Il parco auto italiano è enorme e vetusto : ci sono più veicoli per abitante, e più veicoli vecchi sul totale del parco veicoli. Quindi più emissioni e una capacità di dispersione minore." E soprattutto più giornate in cui la media delle micropolveri schizza sopra i 100, anche verso i 200 microgrammi.Ma se le nostre città vivono con medie annuali tra i 60 e gli 80 microgrammi per metro cubo (quasi al doppio di ciò che impone la nuova Direttiva Europea) a Stoccarda l'ultima media annuale misurata è stata di 50. Non bassissima, dunque.. De Saeger prevede che anche negli altri paesi europei la entrata in vigore piena della nuova direttiva creerà problemi e sforzi. "I conti non sono stati ancora fatti fino in fondo": lo saranno alla fine del 2002 quando obbligatoriamente per la prima volta tutti i paesi dovranno presentare il rapporto annuale sul rispetto dei nuovi limiti di inquinamento. E proprio il 31 gennaio a Parigi, il "Consiglio Nazionale dell'Aria", prestigiosa consulta istituita dal governo Jospin, ha pubblicato il suo ultimo rapporto annuale in cui denuncia: in Francia si prende sottogamba la nuova direttiva sull'inquinamento, occorre fissare soglie di attenzione e di allarme per le micropolveri (A gennaio è stato fatto un blocco a targhe alterne a Lione, ma per il biossido di azoto.). [a="http://www.ecodallecitta.it/old/feb2002/smog/PM10/francia.htm"]Dal rapporto del Consiglio Nazionale dell'Aria Parigi gennaio 2002 [/a]