L'ABECEDARIO DELLA MOBILITA'
31 May, 2002
[b]A - come[/b] Aria - La Conferenza Unificata Stato-Regioni-Città ha dato via libera il 31 gennaio 2002 allo schema di decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio che recepisce le Direttive europee relative ai valori limite di qualità dell'aria per quanto riguarda sei inquinanti: biossido di zolfo, biossido di azoto e ossidi di azoto, particelle (PM10 e PM2,5), piombo, benzene, monossido di carbonio. Oltre i valori limite, il decreto stabilisce anche i criteri e le metodologie per la misura e la raccolta dei dati, nonché le modalità da osservare per l'informazione del pubblico in merito alla qualità dell'aria. Il decreto, nel recepire le disposizioni comunitarie, introduce in Italia valori limite più restrittivi di quelli attualmente vigenti a livello nazionale. In particolare, si prevede che i nuovi valori limite siano raggiunti, in modo graduale, entro il 2005 o entro il 2010. [b]B - come[/b] Benzene - Grazie alla legge 413/97 "prevenzione dell'inquinamento atmosferico da benzene"), i Sindaci possono limitare il traffico se i livelli di benzene, IPA (idrocarburi policiclici aromatici) e particelle sospese superano determinati livelli. La Legge applica alle città con popolazione superiore a 150.000 abitanti, ai Comuni con popolazione inferiore ma con condizioni climatiche e ambientali definite a rischio e, infine, a quei Comuni individuati dalle Regioni che presentano particolari condizioni di inquinamento. La limitazione del traffico può essere disposta in via permanente o periodica, secondo fasce orarie giornaliere o settimanali, e può essere integrata da un provvedimento che vieti la circolazione a tutte le auto non in regola con il "bollino blu", cioè che non hanno effettuato il previsto controllo annuale delle emissioni. Bicicletta - La legge n. 366 del 19 ottobre 1998 "Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica", strumento per lo sviluppo delle strutture al servizio della bicicletta nei comuni italiani, ad oggi ha riscosso notevole successo, raccogliendo richieste di finanziamento di gran lunga superiori ai finanziamenti disponibili. Ma dall'anno prossimo di fatto si andrà ad esaurimento dei progetti presentati dato che con la legge Finanziaria 2002 cala drasticamente (nel 2000 erano 40 i miliardi di Lire destinati, nel 1004 sarà soltanto 1) il sostegno a questa importante forma non inquinante di mobilità e dal 2004 non ci saranno più risorse disponibili. [b]C - come[/b] Carburanti - La riduzione dell'inquinamento è possibile anche attraverso l'uso di combustibili alternativi gassosi (idrogeno, metano), vegetali oppure combustibili liquidi riformulati. Tra questi si ricordano: il gas naturale compresso (CNG), costituito prevalentemente da metano; i sistemi di propulsione elettrica batteria, che possono però inquinare per via indiretta, considerando gli impianti di produzione dell'energia ad esempio a combustibili fossili; sistemi di propulsione ibridi convenzionali, questi sistemi che garantiscono un'autonomia energetica soddisfacente, sono sistemi complessi che utilizzano un motore elettrico in aggiunta a uno termico; sistemi di propulsione ibridi a celle a combustibile, sono veicoli elettrici/ibridi in cui l'energia elettrica viene prodotta a bordo da una batteria a celle combustibili (fuell cells),.alimentate con idrogeno; biocombustibili, carburanti di origine vegetale (prevalentemente dall'olio di colza); MDI, sistema a mono energia ad aria compressa. Tuttavia, prima di vedere un'effettiva applicazione su vasta scala di queste tecnologie alternative dovrà passare ancora parecchio tempo. Car Sharing - Il Car Sharing si basa su una semplice duplice premessa : chi aderisce acquisisce i benefici dell'utilizzo di un auto privata senza esserne proprietario. Al contempo la collettività dispone di un utilizzo più efficiente del proprio parco autoveicoli. In Italia il decreto sulla mobilità sostenibile (DM 27/3/1998) promuove un sistema di servizi locali di car sharing finalizzato alla riduzione strutturale e permanente dell'impatto ambientale derivante dal traffico nelle aree urbane. Costo - Mantenere un automobile costa all'italiano medio 7 milioni di vecchie Lire l'anno, con oscillazioni che vano da un minimo di 4 milioni a un massimo di 10 milioni, a seconda dei chilometri percorsi (dati ACI-CENSIS). Rispetto al 1994, mantenere e gestire un auto costa un 16% in più. Costo esterno - Ma quali sono i costi sociali (sociali, ambientali e sanitari) dell'abuso dell'auto privata? Il Conto nazionale dei trasporti 2000 elaborato dagli Amici della Terra stima il totale di questo costi esterni (inquinamento dell'aria, inquinamento acustico, mori e feriti, congestione) in 231.560 miliardi di lire del 2000 [b]D - come[/b] Densità - La crescita vertiginosa dell'uso dell'autoveicolo privato ha portato l'Italia ad avere una densità pari a 1.9 abitante per automobile, quando negli Stati Uniti questo parametro è pari 1.8 abitanti per auto…a fronte però di un territorio che è 31 volte più grande di quello italiano (dati del Ministero dell'Ambiente al 2001). Domanda - In 40 anni la domanda di mobilità nazionale è aumentata del 607%.In questo quadro la motorizzazione privata è cresciuta considerevolmente e con 32.4 milioni di autovetture circa il 72.5% dei veicoli circolanti, contro lo 0.2% degli autobus. [b]E - come[/b] Edonismo - Nel Rapporto Automobile 2001 elaborato dall'ACI-CENSIS alla domanda sulle "ragioni dell'uso dell'auto già posto nelle precedenti edizioni della ricerca il mito edonistico dell'auto crolla dal 1995 al 2001, in soli 6 anni dal 22.2% al 9%, mentre nello stesso periodo considerato coloro che utilizzano l'automobile privata "perché non possono farne a meno" salgono del 12.3%. Effetto serra - Il contributo delle autovetture alle emissioni nazionali di CO2 (il principale gas serra, che contribuisce all'aumento delle temperature del pianeta) è pari a 77.6 milioni di tonnellate l'anno. [b]G - come[/b] Galileo - è il sistema di radionavigazione europeo mutuato dal modello di quello già esistente in USA e in Russia: La Commissione Europea intende offrire ai cittadini europei un sistema satellitare per la localizzazione dei veicoli, la telemedicina, un sistema di informazioni geografiche ad esempio al servizio dell'agricoltura. Dovrebbe essere operativo dal 2008 [b]I - come[/b] Incentivi - Ci sono degli incentivi statali a disposizione per trasformare a gas la propria auto non catalizzata. Questi finanziamenti, pari a 309,87 euro per auto, si applicano a partire dal 5 novembre 2001, per il momento solo alle auto immatricolate tra il 1988 e il 1992 e vengono scalati direttamente dalla fattura dell'installatore. l decreto che dispone i finanziamenti (emanato il 22 dicembre 2000 dal Servizio Inquinamento Atmosferico, Acustico e Rischi Industriali del Ministero dell'Ambiente) stabilisce anche che il contributo debba essere erogato dai Comuni che si consorziano in gruppi di almeno tre. Al momento solo 23 città sono in regola e possono avviare gli incentivi: Acqui Terme, Alessandria, Bari, Biella, Bologna, Brà, Collecchio, Felino, Firenze, Genova, Meina, Modena, Mondovì, Padova, Palermo, Parma, Piacenza, Somigliano d'Arco, Prato, Reggio Emilia, Terni, Venezia e Verona. Si accede al bonus se la macchina è in regola con le revisioni e con il bollino blu. Il governo, inoltre, ha allo studio incentivi (che potrebbero essere imminenti) a favore dell'acquisto di auto usate meno inquinanti (non catalizzate): la formula potrebbe essere quella della riduzione del costo dei passaggi di proprietà. Incidenti - Dalle statistiche degli incidenti stradali dell'Istat si deduce che il numero di decessi è in diminuzione: nel 2000 se ne sono registrati 6410, contro i 6633 del 1999. Tuttavia, nel corso degli ultimi dieci anni è cresciuto il numero dei feriti. Questo è dovuto anche all'intoduzione nel mercato di auto più sicure. Ma i costi umani e sociali restano elevatissimi: pertanto è indispensabile perseverare nella battaglia per una riduzione dell'incidentalità stradale, dovuta in prevalenza all'alta velocità. Inquinamento - Il settore dei trasporti urbani pubblici e privati contribuisce in maniera rilevante all'inquinamento del nostro paese. I trasporti nelle nostre città, rispetto al contributo del macrosettore trasporti (riportato tra parentesi), contribuiscono al 72% (rispetto al 78% complessivo del macrosettore) delle emissioni di monossido di carbonio, al 46% (53%) di composti organici volatili non metanici, al 53% (66%) degli ossidi di azoto, dal 24% (28%). Il settore contribuisce ai rilasci più importanti di benzene, del famigerato particolato (PM10) e piombo. Altri fattori di inquinamento sono le industrie e gli impianti di riscaldamento: a proposito di questi ultimi, va notato che spesso sono proprio gli edifici pubblici (scuole, ospedali, persino comandi di polizia municipale) a non essere stati adeguati alle norme vigenti. [b]M - come[/b] Mobility Manager - All'interno di un pacchetto di interventi finalizzato alla riduzione della congestione del traffico e dei suoi effetti, forse la proposta più interessante del Decreto Ronchi riguarda la possibilità di individuare un mobility manager nelle aziende e negli enti pubblici con più di 300 dipendenti per unità locale e nelle imprese con più di 800 dipendenti. Il MM opera con lo scopo di ridurre l'utilizzo dell'auto privata negli spostamenti usuali dei dipendenti, attraverso l'adozione del "Piano degli spostamenti casa - lavoro", da presentarsi entro il 31 dicembre di ogni anno al Comune, che entro 60 giorni - tramite accordo di programma con il proponente - lo applica. Il Piano acquista interesse pubblico nel momento in cui favorisce il ricorso a strumenti di trasporto collettivo, riduce l'inquinamento da traffico e la congestione nelle strade della città, introduce aspetti innovativi (ad esempio il car pooling tra dipendenti) o forme di incentivazione dell'utilizzo dei mezzi pubblici (forme agevolate di abbonamento). Modalità - Nel nostro paese prevale la monocultura del trasporto stradale rispetto ad altre modalità (ferrovia, trasporto marittimo, aereo). Nelle infrastrutture su 330 mila km di rete. 310 mila sono strade. I veicoli circolanti sono oggi 41 milioni e il ritmo di crescita delle automobili in un decennio, dal 1991 al 2001, è stato del 45%. La domanda di trasporto pubblico negli ultimi 15 anni è diminuita del 36%, mentre la mobilità privata (auto e moto) è cresciuta nello stesso periodo dell'85%. Motorini - I ciclomotori, che presentano un'immagine rassicurante rispetto al contributo alla congestione e all'inquinamento delle nostre città, invece non sono così innocenti. In Italia la densità dei motoveicoli per lunghezza della rete stradale (come rilevato dal Ministero dell'Ambiente, nel suo Rapporto sullo stato dell'ambiente 2001) è la più alta dei paesi industrializzati: il nostro paese presenta 106 veicoli/km contro i 32 degli Stati Uniti, i 32 della Francia, i 58 del Giappone e i 69 della Germania. I ciclomotori contribuiscono al 7% delle emissioni di monossido di carbonio nelle città, per il 21% delle emissioni di composti organici non metanici e al 22% delle emissioni di benzene. I motorini sino al 1999 non erano soggetti, al contrario delle auto che lo sono dagli anni 70, ad alcuna limitazione per quanto riguarda le emissioni. A partire dal giugno 2002 per le nuove omologazioni si hanno limiti più contenuti di emissioni (parametri Euro2). [b]N - come[/b] Natura - L'Agenzia europea per l'ambiente ha calcolato che il 66% delle riserve naturali per l'avifauna (circa 1650 aree) censite nell'Unione Europea nel 1997, e il 63% dei siti Ramsar (zone umide di rilevanza internazionale) hanno almeno un'infrastruttura principale di trasporto a meno di 5 km. [b]P - come[/b] Parco auto e bus - Negli ultimi anni mentre il parco autovetture è in costante svecchiamento, quello dei bus rimane al palo, anzi il rapporto tra mezzi vecchi e nuovi in servizio, con più di 15 anni di anzianità è triplicato. Mentre per le autovetture i veicoli circolanti risalenti a prima del 1989 sono il 37.2%, per i bus questa quota è del 60.9%. Piano Urbano della Mobilità (PUM) - Il PUM, secondo il Piano Generale dei Trasporti, è il "progetto del sistema di trasporto" di una determinata area; esso comprende, oltre alle opere già esistenti, un insieme di investimenti e di innovazioni organizzativo-gestionali da attuarsi per fasi in un arco temporale non superiore a 10 anni. Gli investimenti per il trasporto collettivo possono riferirsi ad infrastrutture, impianti, tecnologie e veicoli, mentre per il trasporto privato solo ad infrastrutture, impianti e tecnologie; le innovazioni organizzativo-gestionali sono conseguenti agli investimenti previsti. Piano Urbano del Traffico (PUT) - Il codice della strada con l'art. 36 (il testo al capitolo 6) introduce l'obbligo per tutti i Comuni con più di 30.000 abitanti - e più in generale tutti i comuni che presentano problemi di mobilità - di dotarsi del PUT, uno strumento con validità limitata a due anni, finalizzato al migliore utilizzo delle infrastrutture esistenti e di quelle programmate a breve periodo. [b]R - come[/b] Rumore - I livelli di rumorosità misurati nelle principali città italiane sono generalmente compresi fra i 60 e i 75 dB(A), decibel. Uno studio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato che il 45% della popolazione urbana del nostro paese convive con valori fra i 65 e i 70 dB(A) diurni, quando il limite è di 55, e i 65 e i 70dB(A) notturni, quando il limite è 45. [b]S - come[/b] Salute - L'inquinamento urbano provoca conseguenze sulla salute, sull'ambiente e sui beni culturali delle nostre città. L'emissione di anidride carbonica (CO2) provoca difficoltà respiratorie. I composti volatili non metanici (Nmvoc) e idrocarburi (HC), tra cui si annoverano gli idrocarburi policiclici aromatici e il benzene, sono tossici e cancerogeni. Il particolato (PM10 e Pm2,5) e le particelle sospese (PST) sono vettori di elementi cancerogeni e provocano danni all'apparato respiratorio e ai tessuti polmonari. Il monossido di carbonio (CO), in calo grazie all'introduzione della benzina verde provoca danni di tipo psicomotorio e agli alveoli polmonari. L'anidride solforosa (SO2), imputabile ai motori diesel, irrita le vie respiratorie e provoca bronchiti. L'inquinamento acustico ha conseguenze sul sistema uditivo, cardio-vascolare, cerebrale, digerente, respiratorio e visivo. Suolo - Tra il 1990 e il 1998 oltre 30 mila ettari di suolo sono andati persi per la costruzione di autostrade in Europa (Libro Bianco sui Trasporti della Commissione europea, 2001).L'Agenzia Europea dell'Ambiente ricorda che la ferrovia consuma 3.5 volte meno territorio dell'auto, mentre occorrono 10 biciclette per occupare lo spazio di un'autovettura. [b]T - come[/b] Taxi collettivo - Si tratta di una modalità di trasporto innovativa che utilizza mezzi pubblici dalla capienza massima di all'incirca 10-12 utenti, ad un costo inferiore al taxi e ovviamente superiore a quello dell'autobus. Il servizio offerto, flessibile, non necessariamente coincide con tracciati già esistenti di linee di autobus, ma può personalizzarsi secondo le necessità degli utenti, offrendo addirittura servizi "porta a porta" (cioè andando a prelevare l'utente quasi sotto casa secondo alcuni percorsi flessibili, come un normale taxi), assieme a fermate collettive di salita e discesa di tipo tradizionale. Tempo - La congestione delle nostre città provocata dal traffico urbano incide sulla qualità della vita e su tempi delle persone: è stato calcolato che nel 1997 ciascun abitante di una città con oltre 500 mila abitanti ha perso circa 177 ore per motivi imputabili ai rallentamenti o ai blocchi dovuti al traffico congestionato. Se si volesse monetizzare questa perdita di tempo, si avrebbe un danno pari a 25 mila miliardi di lire del 1999 (dati CNT 2000). [b]Z - come[/b] Zonizzazione acustica - Le leggi italiane forniscono sostanzialmente due strumenti di pianificazione urbana gestiti dai Comuni che possono portare ad una riduzione del rumore nelle aree urbane. Si tratta della zonizzazione acustica (classificazione del territorio comunale in 6 classi in base ai livelli di rumore) e del piano di risanamento acustico comunale. Si tratta di due strumenti che intervengono a livello di pianificazione urbana.