Gli industriali dicono no all'inceneritore a Chivasso
Secco no all'acquisizione da parte di Amiat del terreno dove dovrebbe sorgere l'impianto
30 September, 2002
Un secco no all'acquisizione da parte di Amiat del terreno dove dovrebbe sorgere l'impianto di termovalorizzazione è il risultato dell'assemblea degli azionisti della Chind (Chivasso Industrie). La Provincia possiede il 10% di Chind, il comune di Chivasso il 55%. Le restanti quote azionarie sono suddivise fra Api, Unione Industriali, Fin Piemonte e Cna. Ad eccezione di Api, che si è astenuta dalla votazione, le restanti corporazioni hanno votato compatte con il comune di Chivasso per il no. Ragioni economiche sembrano essere alla base della decisione (troppo bassa la proposta di Amiat), ma nessuna controproposta è stata avanzata. In compenso sullo sfondo dello scenario sembra profilarsi un gruppo di imprenditori edili che sono interessati alla commercializzazione dei terreni, ma anche alla loro urbanizzazione, fatta con contributi della Comunità europea. Il sito di Chivasso era stato indicato alla Commissione "Non rifiutarti di scegliere" circa due anni fa proprio da Chivasso e dal suo consorzio per la gestione dei rifiuti, l'Aisa. Salvo poi, l'aprile scorso tornare sui propri passi affermando in un primo momento che il sito non era più disponibile e ora che la proposta per lo stesso (tornato disponibile?) è troppo bassa. [a="http://www.ecodallecitta.it/old/ott2002/torino/rifiutito/nochivasso/noindustriali.htm"]Inceneritore, no degli industriali - da La Stampa del 19.10.2002 (Gianni Bisio)[/a] [a="http://www.ecodallecitta.it/old/ott2002/torino/rifiutito/nochivasso/farneameno.htm"]Non possiamo far a meno dell'inceneritore - da La Stampa del 22.10.2002 (lettera di Sergio Dosio, direttore dell'Unione Industriali)[/a] [a="http://www.ecodallecitta.it/old/ott2002/torino/rifiutito/nochivasso/replicagamba.htm"]Beppe Gamba, Assessore all'ambiente e Vicepresidente della provincia di Torino replica a Dosio[/a]