Ciascun piemontese nel 2007 ha prodotto 6 kg di rifiuti in meno e differenziato 21 kg in più. Sono questi i primi frutti della politica di riduzione tanto sostenuta negli ultimi anni a livello regionale. 27 kg di rifiuti pro-capite in meno che fanno tirare un sospiro di sollievo alle già sature discariche piemontesi.

I numeri contenuti nel consuntivo 2007 elaborato dal Settore Programmazione e Gestione Rifiuti dell’Assessorato all’Ambiente sono decisamente incoraggianti e segnalano un cambiamento di rotta. Per la prima volta nell'ultimo decennio (se si esclude il sostanziale pareggio tra 2004 e 2005) si registra infatti a livello regionale l'inversione del trend della produzione di rifiuti. Negli ultimi anni a fronte di una crescita esponenziale delle percentuali di raccolta differenziata non è corrisposta infatti una riduzione della produzione totale di rifiuti. Dal 2006 al 2007, invece, da 522 kg pro-capte si è scesi a 516; nello stesso anno da 213 kg di raccolta differenziata si è saliti a 234.

Raccolta differenziata che nel 2007 -e anche questo non è un dato indifferente- raggiunge e supera con un anno di anticipo il traguardo previsto dalle leggi nazionali: 45,3% di RD per più di un milione di tonnellate di materiali raccolti.
A chi dare il merito di questi risultati? L'assessore De Ruggiero ne è convinto: "all’impegno costante dei cittadini piemontesi e al sistema degli Enti locali che, sulla materia della gestione dei rifiuti, ha maturato in gran parte della regione un’attenzione e una professionalità determinanti per raggiungere il livello attuale". Già, in gran parte della regione, ma con la solita eccezione della Provincia di Vercelli. A fronte di percentuali eccellenti raggiunte nella raccolta differenziata nelle province di Novara (61,8%), Verbania (56%), Asti (54,5%) e anche Torino (46,5%), la percentuale vercellese rimane quasi invariata al 25,5%.

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