Per le “nuove” strisce blu in vigore a Roma da qualche settimana è già tempo dei primi bilanci. E a giudicare dalla difficoltà di trovare parcheggio in determinate zone del centro e dalle lamentele dei cittadini per l’aumento del traffico e dello smog, il giudizio, almeno per adesso, non sembra essere così lusinghiero. I problemi più gravi derivano dalla mancata attivazione della maggior parte dei posti gratuiti che dovrebbero consentire la sosta a rotazione in alcuni punti “strategici” della città, come le vicinanze degli ospedali. Le strisce bianche per il parcheggio gratuito sono state tracciate soltanto davanti a nove nosocomi, a causa delle difficoltà nell’individuare, di concerto con i Municipi competenti, la loro localizzazione. Nel frattempo, gli automobilisti ricorrono alle strade secondarie nei pressi degli ospedali per riuscire a parcheggiare gratuitamente (per ora, la sosta è tornata a pagamento solo sulle direttrici principali). Con buona pace dei residenti, costretti a fare i conti con un traffico che prima – complici le strisce blu quasi ubiquitarie – non conoscevano.

In realtà, la “sosta selvaggia” sembra soffocare anche altre zone della capitale. Nel quartiere Africano, ad esempio, i residenti lamentano gli eccessi degli automobilisti nel parcheggio rimasto, per il momento, ancora gratuito. Difficile spostarsi, difficile attraversare la strada, difficile trovare un posto dove lasciare la macchina. Come se non bastasse, nel parking multipiano di viale Tripoli, ianugurato da meno di un anno, i cento posti che dovevano essere riservati ai residenti non sono ancora disponibili. Un paradosso, dato che l’impianto è quasi sempre vuoto. Una vera disdetta, per quello che una volta era considerato il “quartiere verde” per eccellenza.


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