Eco dalle Città intervista Filiberto Zaratti
Tracciamo un bilancio con l'assessore all'Ambiente della Regione Lazio, giunto a fine mandato: la soddisfazione per i risultati ottenuti in materia di fonti rinnovabili e le difficoltà riscontrate nell'introdurre le tematiche ambientali nel tessuto sociale
01 March, 2010
Traffico e smog: non si riesce a trovare una soluzione efficace e duratura a Roma e nelle altre città laziali. Quali sono gli impedimenti principali, secondo lei? Quali iniziative avete preso come giunta regionale?
Abbiamo messo a punto un nuovo modello previsionale con ARPA Lazio che è in grado di valutare la distribuzione dei principali inquinanti a tre giorni di distanza in tutto il Lazio. Queste informazioni vengono poi inserite all’interno del sito internet che è a disposizione sia dei cittadini sia dei Comuni che possono predisporre così con tempestività misure per evitare il superamento dei limiti imposti dall’Unione Europea. Voglio aggiungere, inoltre, che questo strumento non intende sostituirsi agli interventi strutturali per risanare l’aria nelle nostre città, i quali sono stati predisposti nel Piano Aria che offre delle indicazioni scientifiche ai Comuni per risolvere i problemi legati all’inquinamento atmosferico. I Comuni hanno ora uno strumento che permette loro di elaborare ed approvare piani efficaci e concreti per risolvere il problema dell’inquinamento atmosferico.
Negli ultimi anni, nel Lazio è molto aumentato il ricorso alle fonti energetiche rinnovabili, anche da parte dei privati, grazie soprattutto a politiche di finanziamento pubblico. Quali sono state le vostre principali iniziative? Ha incontrato resistenze nell'introduzione di sgravi e di altre forme incentivanti?
Nel 2005 era installato un solo megawatt di potenza generato da fonti rinnovabili, eolico, fotovoltaico e biomasse; oggi lavorano impianti solari ed eolici per 87 MWe e idroelettrici per 403 MWe. In questi cinque anni il Lazio è diventato un grande cantiere per le rinnovabili. Si stanno realizzando in questi mesi impianti per oltre 515 MW, altre centinaia saranno autorizzati a breve ed è entrato in funzione da poco a Montalto di Castro il campo fotovoltaico più grande d’Italia, 24 MWp. L’accesso alla produzione e all’utilizzo dell’energia pulita è stato possibile grazie al Nuovo Conto energia e alle ingenti risorse, oltre 209 milioni di euro, messe in campo dalla Regione Lazio, che ha anche provveduto alla semplificazione dell’iter amministrativo. Le energie rinnovabili, la vera alternativa all’avventura nucleare, sono state, inoltre, un tassello fondamentale per predisporre un Piano energetico regionale innovativo che assieme ai provvedimenti per l’efficienza energetica consentirà al Lazio di centrare gli obiettivi del Protocollo di Kyoto. Per quanto riguarda le incentivazioni che abbiamo messo in campo in questi anni, diciamo che la difficoltà più grande è stata quella di organizzare il lavoro dal punto di vista normativo e gestionale, vista la novità di queste misure. L’accoglienza da parte dei cittadini è stata immediata. Il fondo di rotazione per il fotovoltaico, l’incentivazione per gli elettrodomestici efficienti e i fondi per l’efficientamento delle abitazioni sono tutte misure che hanno esaurito i fondi disponibili, oltre 10 milioni di euro complessivamente, nel giro di pochi giorni.
Alcune regioni investono da anni negli acquisti verdi per la pubblica amministrazione. Cosa è stato fatto nel Lazio, e cosa si potrebbe ancora fare?
Anche la Regione Lazio sta incominciando su questa strada. Abbiamo fatto un’apposita legge come Regione, ma soprattutto abbiamo implementato il Gpp per le aree protette dando loro gli strumenti operativi per effettuare quella che è, per l’amministrazione pubblica una vera e propria rivoluzione nelle forniture: privilegiare la qualità ambientale.
In generale, facendo un bilancio dei suoi anni di assessore, su quali temi ha incontrato le difficoltà maggiori, anche dal punto di vista delle resistenze culturali? E quale è stata la soddisfazione maggiore?
Di sicuro la difficoltà maggiore è stata quella di permeare il tessuto sociale e il territorio con le questioni ambientali indirizzando le politiche verso uno sviluppo ecocompatibile.
Più che scegliere una tra le molte azioni che abbiamo messo in campo io direi che l’ambiente è stata la più grande opera pubblica nel Lazio degli ultimi decenni. Mi spiego meglio. La Giunta di centrosinistra ha messo a punto una strategia ambientale complessiva che si è data degli obiettivi come la sicurezza ambientale, che riguarda acque, aria, suolo, oppure come la gestione dell’energia sia per combattere il cambiamento climatico, sia per sviluppare le fonti rinnovabili che rappresentano un futuro pulito e sicuro. In questo senso abbiamo aperto il grande cantiere dell’ambiente del Lazio che sta lavorando a pieno regime. C’è ancora molto da fare, naturalmente, per questo è necessario dare continuità al lavoro svolto per completare i progetti avviati e metterne in campo di più ambiziosi: con altri cinque anni di governo, soprattutto in materia di ambiente, avremmo davvero la possibilità di compiere una positiva rivoluzione ecologista delle politiche regionali.