Milano, migliaia i ricorsi contro le telemulte
L'appello del giudice di pace: "Spostate quelle telecamere"
02 March, 2003
Migliaia di telemulte, migliaia di ricorsi. Risultato: paralisi da superlavoro per l'ufficio del giudice di pace milanese Vito Dattolico. Che lancia un appello a Palazzo Marino: "Troppe multe, spostate quelle telecamere". La portata del suo sfogo sta in poche cifre: 5000 multe solo nei primi tre mesi del 2003, con un incremento del 300% rispetto ai primi mesi dello scorso anno. E nel 95% dei casi le contestazioni hanno come oggetto una telemulta. Tutto questo per via dei troppi occhi elettronici puntati da un anno a questa parte sulle corsie preferenziali. "Il concetto è che se un automobilista entra in una corsia preferenziale è giusto che venga multato. Ma spesso le corsie preferenziali non hanno "vie di fuga", quindi chi entra, anche se si accorge delle telecamere, non può fare altro che proseguire e collezionare altre multe", spiega Dattolico. "L'infrazione è unica, quindi la multa dovrebbe essere unica. È logico che in questa situazione il cittadino non accetti di pagare la multa e faccia ricorso". Come uscirne, allora? Distanziando, semplicemente, le telecamere, secondo Dattolico. "Spostarle basterebbe a ridurre il numero dei ricorsi". E scusate se è poco. [a="http://www.ecodallecitta.it/old/mar2003/mobilita/telemultemi/spostate.htm"]"Spostate quelle telecamere" - da La Repubblica del 17.04.2003[/a]