Arriva a Roma "Ecovia", il primo centro dedicato alle biciclette elettriche: uno store ecosostenibile per dribblatori del traffico a tutto tondo. "Le persone sono stufe degli ingorghi delle auto, dell'inquinamento e delle zone a traffico limitato. Muoversi a Roma è troppo difficile. Serve dunque un mezzo rapido ed ecologico". Così Valerio Verrino, ideatore del progetto insieme ad Andrea Gropplero di Troppenburg, regista e produttore cinematografico, spiega come è nata l'idea di Ecovia, il negozio che verrà inaugurato venerdì 5 marzo (Vicolo del Buon Consiglio, 34). Ecovia, però, non si propone solo come un negozio dedicato alla vendita di bici elettriche italiane, ma anche come un luogo di incontro e di confronto per tutti gli appassionati del genere.
A partire dalla prossima primavera, infatti, gli appassionati saranno invitati a partecipare a una serie di iniziative, tra cui la prima giornata di Ciclo Poesia, con poeti noti, notissimi e meno noti, che gireranno per Roma in bici e regaleranno i propri versi.

Le bici elettriche che si venderanno sono prodotte dalla Tc Mobility di Bolzano. I modelli si chiamano Frisbee e Dinghi e hanno ottenuto la certificazione Tuv (ente tedesco al quale sono state sottoposte le biciclette a pedalata assistita per verificare la rispondenza alla norma europea En 15194 e ai più alti standard industriali di sicurezza, affidabilità e qualità). Quanto alla questione del prezzo, Verrino spiega che "la versione base della Dinghi parte da 840 euro mentre quella Frisbee da 1090 euro". Una spesa che viene al 30% rimborsata dalla Regione Lazio. Per Verrini, dunque, occorre sensibilizzare le persone e non solo. "Stiamo cercando di coinvolgere tutti gli enti locali. Abbiamo già contattato il Comune di Roma, per proporre la bici elettrica anche per gli spostamenti dei vigili urbani, come avviene già a Bolzano e Parma". Bolzano, ad esempio, è una delle città più virtuose per quanto riguarda l'utilizzo della bici elettrica: "Attualmente, infatti, sono 8 mila le Frisbee in circolazione". "Abbiamo aperto uno store per chi vuole la bicicletta e non vuole pedalare, ma soprattutto per chi vuole una vita in discesa, una discesa utile e sostenibile" concludono Verrino e Gropplero. Fonte: Adnkronos