Bresso-Cota: le divergenze sullo smog
Tra i candidati alla presidenza della Regione Piemonte divergenza di vedute sulle misure da adottare per combattere lo smog. Bresso: "Necessario un patto con il governo per ridurre la velocità in autostrada in caso di emergenza". Cota: "Impraticabile la riduzione di velocità, meglio puntare su auto ecologiche e l’ammodernamento degli impianti di riscaldamento"
08 March, 2010
I riflettori accesi sullo smog dall'Anci con il blocco domenicale del traffico in circa 200 comuni del Nord Italia lo scorso 28 febbraio, hanno fatto entrare l'inquinamento atmosferico tra i temi della campagna elettorale in corso per le Regionali 2010. In Piemonte Mercedes Bresso, candidata del centro-sinistra, e Roberto Cota, candidato del centro-destra alla presidenza della Regione, in un recente faccia a faccia promosso dal quotidiano La Stampa hanno indicato le priorità, in caso di elezione, per migliorare la qualità dell'aria.
"In questi anni abbiamo ridotto stabilmente la soglia media di sforamenti in Piemonte.-ha dichiarato la presidente uscente Mercedes Bresso- A breve partirà il secondo impianto di co-generazione di Torino. Per quanto riguarda la circolazione, è necessario aumentare il trasporto pubblico e arrivare ad una progressiva sostituzione dei mezzi privati. In attesa di questo è necessario fare un patto con il governo per arrivare a una riduzione della velocità in autostrada in caso di emergenza ambientale da far valere in tutta la pianura padana. Scendere a 110 chilometri all'ora e se necessario abbassare ulteriormente il limite così come fanno in Europa. In Belgio si viaggia a 90 km l'ora".
Lo sfidante alla presidenza, Roberto Cota, dopo aver bocciato le domeniche a piedi ("Con tutto il rispetto per i sindaci, l’ultimo blocco del traffico non è servito a nulla e ha creato parecchi malumori") si è espresso sulla proposta di abbassare i limiti di velocità in autostrada per contrastare i picchi d'inquinamento: "Mi sembra impraticabile. E poi, nonostante sembri un paradosso, abbassare il limite può avere ripercussioni anche sulla sicurezza. In Europa si fa, è vero, ma non dimentichiamo che in diversi Paesi europei ci sono limiti più alti. No, le strade su cui puntare sono due: incentivare le auto ecologiche e le nuove ricerche sui motori; varare un piano regionale per l’ammodernamento degli impianti di riscaldamento".