Non solo Chiaiano
Arriva dall’Irpinia la nuova protesta, questa volta contro la decisione di costruire nel Formicoso la terza discarica dell’area
01 October, 2008
Anche l’Irpinia si è mobilitata dopo la decisione di permettere l’occupazione del Formicoso, il sito che dovrà ospitare la terza discarica irpina, da parte delle forze dell’ordine e dall’esercito per consentire l’avvio delle operazioni di carotaggio. il Commissariato ha dato il via libera per l’occupazione del sito. Sabato 27 settembre, infatti, la Questura di Avellino aveva notificato al comune di Andretta e ai proprietari terrieri il decreto di occupazione temporanea di altri 30 ettari di terreno (che vanno ad aggiungersi ai 32 già precedentemente occupati). L’area è, dunque, diventata di «interesse strategico nazionale», quindi non accessibile, a meno di avere un’autorizzazione commissariale.
È stata immediata la risposta dei comuni dell’irpinia e del comitato «Nessuno tocchi il Formicoso», formatosi negli ultimi giorni contro la costruzione della discarica, che ospiterà due milioni di tonnellate di rifiuti di qualsiasi tipo e che andrà ad aggiungersi a quella arianese di Difesa Grande (chiusa perchè colma e mai bonificata) e di Savignano (in funzione da pochi mesi). È stato deciso di istituire un presidio permanente. Hanno paura le istituzioni dell’area ed i cittadini che si voglia scavalcare la volontà delle popolazioni. "Da mesi la struttura commissariale - ha spiegato il sindaco di Andretta Caruso - sostiene che i carotaggi non significano necessariamente una discarica. Se fosse vero come mai, ancora prima di verificare l’idoneità del sito, si noticano le ordinanze di occupazione per sei mesi di tutti i terreni circostanti?"
La protesta è proseguita il 30 settembre a Roma, dove quindici cittadini della provincia di Avellino si sono incatenati davanti a Palazzo Chigi. Hanno sottolineato: "Non protestiamo per una discarica, ma per tre discariche, che fanno dell´Alta Irpinia «la pattumiera d´Italia». Così facendo si mette l´Irpinia in ginocchio. I problemi di Napoli non possono essere sempre pagati dal resto della Campania".