Il miracolo svelato
L'emergenza era solo sommersa, solo buchi niente programmazione, impianti compostaggio al palo e ancora troppi comuni con il freno tirato sulla differenziata. Così, in un nota, Legambiente Campania parla dell’ultima emergenza rifiuti che ha investito la regione
22 March, 2010
Svelato il cosidetto miracolo di Berlusconi, l'emergenza era solo sommersa, invece continua. Dopo l’indecisionismo del governo Prodi nell’affrontare l’emergenza rifiuti campana, ecco che con il governo Berlusconi si è usato in Campania l’ esercito per sbloccare l’empasse della necessaria costruzione di nuove discariche, si è previsto l’arresto delle persone che abbandonano i rifiuti ingombranti o gli elettrodomestici per strada, sono stati aggiunti altri due inceneritori ai tre già previsti, si sono rispolverati gli incentivi Cip6 per l’energia elettrica prodotta dalla combustione dei rifiuti, compresi quelli non biodegradabili, mandati in soffitta con non poca fatica dal governo precedente. E, come d’incanto, ai media nazionali e di conseguenza all’opinione pubblica sembra che tutto sia stato messo in ordine.
In una nota Michele Buonomo presidente Legambiente Campania commenta la riscoperta dell'emergenza rifiuti in Campania Forse è stata risolta, forse solo sommersa, in quello che era visibile e che faceva notizia. Tuttavia continua il lungo elenco di inefficienze ed di ritardi.
Nonostante- prosegue Buonomo- l’aumento dei comuni virtuosi, la raccolta differenziata infatti non va oltre il 20% come media regionale ,lontanissima dal 50% contemplato dalla legge per il 2011. L'inceneritore di Acerra pronto basta e avanza per la Campania e gli altri previsti sulla carta sono inutili e non$fanno altro che disincentivare la raccolta differenziata. Le discariche fanno ancora la parte del leone, a discapito dei territori, molto spesso di eccellenza, e di comunità sofferenti. Sono ancora troppi i comuni che viaggiano con il freno tirato sulla strada della raccolta differenziata Legambiente, in armonia con quanto dettato dall’Unione Europea, ritiene che bisogna superare la monocultura dello smaltimento a favore di una drastica riduzione dei rifiuti e di un’ ottima raccolta differenziata da destinare al riciclo. Né si può tacere l’esistenza degli oltre 6 milioni di ecoballe che, simili ad escrescenze velenose, continuano a far bella mostra di sè, soprattutto nei territori tra il casertano e il giuglianese e dei quali nessuno sa bene cosa farne. Altra telenovela infinita, frutto di indecisione, incapacità e malapolitica, è la vicenda degli impianti di compostaggio: necessari, anzi imprescindibili, ma ancora lontani dall’essere costruiti; dalla mancanza dei quali, ennesimo paradosso, i più penalizzati sono i comuni virtuosi, costretti a portare a centinaia di chilometri il proprio organico, a costi insostenibili.
Ultimo capitolo, -conclude il presidente di Legambiente Campania-non meno importante, quello delle bonifiche, previste e mai realizzate, già oggetto di inchieste giudiziarie.
Fonte: Legambiente Campania