Differenziata. Promosse Salerno e Avellino, bocciate Napoli e Caserta
A che punto è la raccolta differenziata in Campania? Dopo l'emergenza rifiuti del 2008, qualcosa sembra essere cambiato. Secondo un’analisi fatta dall’Osservatorio regionale sui rifiuti, Salerno e Avellino hanno già raggiunto l’obiettivo fissato per fine 2010 mentre per Napoli e Caserta il 35% sembra essere ancora molto lontano
13 April, 2010
I dati forniti dall'Osservatorio regionale sui rifiuti dell'assessorato all'Ambiente della Regione Campania, al 31 dicembre 2008, mostravano che la percentuale dell'intera regione era al 22,23 %.
Il dato non è certamente incoraggiante, ma se si esaminano ad una ad una le cinque province campane emerge un dato choc: Napoli e Caserta, sono la palla al piede della differenziata.
Alla fine del 2008 la differenziata a Napoli era solo al 18,68 mentre la provincia casertana raggiungeva appena il 13%. A migliorare la situazione ci hanno pensato Salerno (39,66%), Avellino (36,77%) e Benevento (26,58%).
Nel 2009 le cose sono andate un po' meglio. Un 5 % in più rispetto all'anno precedente fa balzare la regione oltre il 27%. Le province salernitane, avellinesi e beneventane, hanno visto un ulteriore miglioramento: +7 ad Avellino e Benevento, che vanno, rispettivamente al 43% e al 33%. Incremento di 5 punti per Salerno, che schizza oltre il 44 per cento. Fanalini di coda, ancora, Napoli e Caserta: più 3 nel capoluogo di regione, che la pone al 21% mentre Caserta fa registrare un più 5 che la fa salire al 18 per cento.
Si sta lavorando per fare crescere la differenziata in Campania ma, soprattutto in quelle province dove le percentuali non hanno ancora raggiunto gli standard europei, spiegano all'Osservatorio regionale.
In virtù dei lenti miglioramenti la prospettiva per il futuro non appare delle migliori e l’obiettivo di raggiungere quota 35% entro il 2010, pena una sanzione amministrativa nei confronti dei comuni inadempienti, sembra quanto mai lontana per Napoli e Caserta.
Appare invece abbordabile per la provincia beneventana mentre quelle salernitana e avellinese, il 35 per cento lo hanno già superato nel 2009.