Il Comune di Roma abolisce l'Iva dalla tassa sui rifiuti
A seguito di una sentenza della Corte costituzionale, l'assessorato capitolino al Bilancio ha reso noto che la tariffa relativa al 2010 sarà calcolata senza applicare l'Iva. Federconsumatori esulta, ma avverte: «Ora bisogna restituire il maltolto ai cittadini che hanno pagato ingiustamente negli anni passati»
15 April, 2010
Il Comune di Roma non farà più pagare l'Iva sulla tassa sui rifiuti. Lo ha reso noto il Campidoglio, a seguito di una recente sentenza della Corte costituzionale, secondo cui la Tariffa di igiene ambientale (Tia) è una vera e propria tassa, sulla quale non si può applicare un'altra tassa (l'Iva, appunto). La questione, in realtà, rimane piuttosto controversa, dal momento che né il Parlamento né il Governo hanno ancora legiferato sulla questione. Il Comune di Roma, in ogni caso, ha deciso di adeguarsi alla sentenza della Corte, e, per bocca dell'assessore al Bilancio e allo Sviluppo economico, Maurizio Leo, ha reso noto che «non sarà applicata l'Iva sull'importo della tariffa che l'Ama chiederà con le prossime bollette ai cittadini e alle imprese utenti del servizio di nettezza urbana».
Per il momento non si fa cenno alla possibilità di rimborsare la tassa relativa agli anni passati, ma Federconsumatori Lazio ha intenzione di insistere anche su questo punto: «Questa è solo la prima di una lunga battaglia che abbiamo intrapreso per la restituzione del maltolto ai cittadini romani - ha commentato Claudio Paielli, presidente dell'associazione - Proseguiremo su questa strada fino a quando non sarà restituito a tutti gli aventi diritto anche quanto hanno indebitamente dovuto versare al Comune di Roma negli anni scorsi».
La questione dei rimborsi Iva non riguarda i comuni, come Milano, che sono già in regime di Tarsu (Tariffa sui rifiuti solidi urbani), sui quali l'Iva non era applicata neanche prima della sentenza.
Le entrate: tariffa rifiuti senza Iva - da Il Sole 24 Ore del 17.04.2010