Incenerire i rifiuti costa di più che fare una buona raccolta differenziata
Legambiente cita un dossier della Regione Lombardia: nei territori che fanno maggior ricorso all'incenerimento, questa scelta si traduce in un maggior costo a carico dei cittadini. Domenica 18 aprile, l'associazione ambientalista sarà a Trezzo d'Adda per protestare contro l'ampliamento dell'inceneritore
16 April, 2010
Sfatato l'antico mito che mandare i rifiuti agli inceneritori conviene alla tasche dei cittadini: riciclare costa meno e fa risparmiare. Ma a chi avesse ancora qualche dubbio che ambiente e risparmio possano andare d'accordo, rispondono i dati di uno studio della Regione Lombardia: nei territori che fanno maggior ricorso all'incenerimento, questa scelta si traduce in un maggior costo a carico dei cittadini. Questo è vero in particolare nei capoluoghi, come ben sanno a Cremona, città al 44% di raccolta differenziata, dove il costo medio per abitante è di 128 euro, mentre a Pavia, che a fatica raggiunge il 28% potendo contare sul mega-inceneritore di Parona, la spesa schizza a 161 euro, ben 33 euro in più. Ma più in generale il risparmio appare chiaro anche confrontando i dati medi provinciali: le provincie che superano il 50% di raccolta differenziata e che mandano all'inceneritore solo piccole quote dei propri rifiuti spendono meno di quelle in cui si trovano la gran parte degli inceneritori lombardi: nelle province di Milano, Brescia e Pavia si spende infatti di più che in quelle di Bergamo, Cremona e Varese. E' quanto emerge da uno studio commissionato da Regione Lombardia sui costi del conferimento e smaltimento dei rifiuti che mette a confronto il sistema dei sacchetti colorati con il tradizionale utilizzo dell'inceneritore. E dal paragone gli impianti di incenerimento ne escono decisamente sconfitti mentre la raccolta differenziata si dimostra il sistema più conveniente per la gestione dei rifiuti lombardi.
Per questa ragione domenica 18 aprile Legambiente sarà a Trezzo d'Adda, a contestare il progetto di ampliamento dell'inceneritore. A dichiararlo è Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, che aggiunge: "un intervento che, se realizzato, suonerebbe come un vero insulto agli abitanti dell'Adda-Martesana, uno dei territori più virtuosi per quanto riguarda la raccolta differenziata: lo diciamo qui come al Parco Sud, la Lombardia non ha più bisogno di nuovi inceneritori, deve invece investire sulle tecnologie per il trattamento delle frazioni da riciclare, a partire dagli impianti che lavorano la frazione organica per trasformarla in metano”.
I dati dello studio, che Legambiente rende pubblico a poche ore di distanza dalla manifestazione contro l'inceneritore di Trezzo, parlano chiaro: in provincia di Brescia, la più superdotata di inceneritori che nel 2008 hanno accolto ben 801.000 tonnellate di rifiuti, la raccolta differenziata non supera il 39% e la spesa media per ogni cittadino è pari a 104 euro. Ben diverso il costo medio per abitante nella provincia di Lodi che invece differenzia il 54% dei suoi rifiuti e fa spendere solo 83 euro pro capite. E se la provincia di Lodi risparmia oltre 20 euro rispetto a quella di Brescia, tra le province di Cremona e quella di Milano (comprendente Monza) il risparmio è di 11 euro a cittadino.
Dal dossier, scaricabile dal sito della Regione Lombardia, emerge anche un altro dato: tra la raccolta porta a porta e i cassonetti costa meno la raccolta domiciliare rispetto a quella stradale. In media 69,31 euro per abitante con il porta a porta e 74,45 euro per i cassonetti.
“A far la differenza, anche in questo caso, è l'efficienza e l'efficacia dei sistemi di gestione – rileva Lidia Crivellaro, responsabile dell'Ecosportello di Legambiente Lombardia – a incidere sui costi sono soprattutto aspetti come la qualità delle raccolte differenziate, che permettono di ridurre la quota di scarto e ottenere il massimo di riciclaggio e valorizzazione dei materiali. Determinante è dunque il ruolo di amministratori locali e aziende di gestione della raccolta, un aspetto che invece si perde quando si punta tutto sullo smaltimento indifferenziato attraverso gli inceneritori”.
L'appuntamento è domenica 18 aprile, alle 11.00 davanti al comune di Grezzago, con arrivo alle 11.30 all'area dell'inceneritore di Trezzo: il progetto di ampliamento dell'impianto infatti prevede due nuove linee di incenerimento, che ne aumenterebbero la capacità per ben 190.000 tonnellate/anno.