“Zero rifiuti” in Sicilia
In parallelo all’XI Assemblea nazionale, il Coordinamento di Agenda 21 lancia insieme al Comune di Ragusa il progetto “Zero Waste” in Sicilia. La prima fase dell’iniziativa prevede la realizzazione di un’indagine per verificare lo stato dell’arte dei sistemi di gestione dei rifiuti urbani
16 April, 2010
Si chiama “Zero Waste” (Zero Rifiuti) ed è un progetto finanziato dall’Unione Europea che verrà realizzato dal Comune di Ragusa in collaborazione con il Coordinamento di Agenda 21 per sviluppare un sistema integrato di gestione e riduzione dei rifiuti in ambiente urbano.
“L’obiettivo - spiega Emanuele Burgin, presidente di Agenda 21 in Italia - è quello di puntare alla massimizzazione dell’efficienza del sistema e alla minimizzazione dei rifiuti conferiti in discarica, grazie allo scambio di buone pratiche e allo sviluppo di attività innovative che consentano di minimizzare gli scarti e valorizzare le risorse, recuperando e riciclando quanto più materiale possibile prima che venga dismesso come rifiuto”.
La prima fase del progetto prevede in particolare lo svolgimento di un’indagine conoscitiva sui sistemi di gestione dei rifiuti urbani dei comuni attraverso l’elaborazione di dati che verranno raccolti con un questionario.
“Il nostro compito - spiega l’assessore all’ambiente di Ragusa, Salvatore Occhipinti - sarà quello di svolgere l’indagine su un campione di circa 400 Comuni italiani, dei quali circa 100 sono siciliani”.
Sostenibilità e riduzione delle emissioni climalteranti in atmosfera passano inevitabilmente dai flussi di materia che quotidianamente il nostro modello di sviluppo spreca. Nonostante le priorità definite dall’Unione Europea, che pongono la riduzione dei rifiuti al primo posto e successivamente, in ordine di priorità, il riuso, il recupero e il riciclo, in Italia i rifiuti aumentano ed oltre il 60% continua ad andare in discarica.
“Attraverso la raccolta domiciliare ben progettata e partecipata dalla cittadinanza - prosegue Burgin - si possono raggiungere livelli di differenziazione e di riciclo anche superiori all’8o%. In questo modo le materie non vengono sprecate ma recuperate e reimmesse nei cicli produttivi, diminuendo l’impatto ambientale dei consumi e dello smaltimento”.
“Sono diverse - continua il sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale - le attività che si possono sviluppare per la riduzione degli scarti dando anche vantaggi economici alla cittadinanza e valorizzando i produttori locali: ad esempio con l’incentivazione degli acquisti verdi, la distribuzione di latte alla spina, la realizzazione di distributori automatici del latte, l’eliminazione nelle scuole del consumo di acque minerali, la creazione di reti di negozi per la vendita di detersivi alla spina, la sovvenzione alle famiglie che usano pannolini ecologici, la sostituzione delle stoviglie usa e getta nelle mense”.
I risultati di percorsi che includono queste e altre azioni portano ad una crescita della raccolta differenziata dal 30-40%, tipico di un buon sistema a cassonetti, al 70% e oltre, e una riduzione complessiva della produzione dei rifiuti di oltre il 15% nel corso degli anni.