Asìa senza fondi, a rischio la raccolta differenziata
A Napoli ritorna lo spettro dell’emergenza rifiuti. L'Asia sarebbe costretta ad economizzare sullo spazzamento e sulla differenziata a causa delle ingenti spese che affronta ogni mese per pagare i propri dipendenti. La municipalizzata avrebbe, infatti, anticipato 600mila euro che avrebbe dovuto ricevere dalla Sapna, la società provinciale a cui era stato affidata la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti, ma che fino ad oggi non ha sborsato un euro
19 April, 2010
Napoli nuovamente sommersa dai rifiuti: è lo scenario che potrebbe palesarsi nei mesi a venire davanti agli occhi dei cittadini partenopei.
A causa delle spese che l’ Asia spa deve affrontare ogni mese per pagare i propri dipendenti, l’ azienda servizi igiene ambientale del napoletano, sarebbe costretta ad economizzare sullo spazzamento e sulla differenziata.
Seicentomila euro la cifra incriminata che la municipalizzata ha dovuto anticipare dopo che la Sapna, la società provinciale che dovrebbe pagare il servizio all’Asìa, non ha ancora sborsato un euro.
In questo modo l’intero ciclo dei rifiuti si trova così in un vicolo cieco: le spese negli anni dell’emergenza sono diventate esorbitanti, i fondi statali sono da tempo esauriti, gli enti locali non pagano e il sirtema rischia da un momento all’altro di crollare.
Questa volta l’allarme parte dall’assessore all’Igiene urbana, Paolo Giacomelli, che spiega: La legge che ha stabilito le norme per la chiusura dell’emergenza rifiuti ha attribuito all’Asia la gestione degli impianti di tritovagliatura e alla società provinciale quella dell’intero ciclo dei rifiuti. Perciò la nostra partecipata ha assunto i dipendenti degli Stir: per i loro stipendi e per le forniture elettriche si spendono ogni mese 6OOmila euro. Soldi che la Sapna dovrebbe versare all’Asia ma che, per il momento, non arrivano. La società è quindi costretta a economizzare sul servizio, a partire proprio dalla differenziata e dallo spazzamento.
Una situazione, questa, che prospetta il rischio che la città diventi sempre più sporca.