Il tour della Commissione Europea in Campania
È terminata la visita in Campania dei deputati della Commissione Europea per verificare lo stato della gestione dei rifiuti. In ballo ci sono 500 milioni di fondi europei bloccati per una procedura di infrazione aperta contro l' Italia proprio a causa dell'emergenza rifiuti campana del 2007. La missione investigativa è partita in seguito a 18 petizioni in cui si chiedeva, tra l’ altro, di valutare l’ impatto degli impianti sulla salute dei cittadini
30 April, 2010
La delegazione è guidata da Judith Merkies e composta da 7 parlamentari, oltre a Peter Jahr, Margarete Auken, Carolyne Lefler presenti anche gli eurodeputati campani Crescenzio Rivellini e Erminia Mazzoni (Pdl), Andrea Cozzolino (Pd) e Vincenzo Iovine (Idv).
I parlamentari europei si sono informati sulla problematica dei rifiuti nella regione, principalmente su quelle attinenti la questione dell' inceneritore, dei termovalorizzatori, delle discariche abusive, dell' inquinamento ambientale e all' attuazione del ciclo integrato per lo smaltimento dei rifiuti. A tale scopo hanno visitato le discariche e i siti di stoccaggio nelle province di Napoli, Salerno, Caserta e Benevento, e l' impianto di termovalorizzazione di Acerra.
Da questa ispezione ne va il futuro di 500 milioni di fondi europei bloccati per una procedura di infrazione aperta contro l' Italia proprio a causa dell'emergenza rifiuti campana del 2007.
Per riuscire a far sbloccare questi fondi è necessario dimostrare che in Campania qualcosa è cambiato e che l’ emergenza del 2007 è stata superata rispettando le normative europee nel rispetto dell’ ambiente e della vita dei cittadini. Come dichiarato dal capo delegazione Merkies: Siamo qui per constatare se le autorità italiane abbiano finalmente attuato un ciclo dei rifiuti conforme alle normative europee.
La missione investigativa è partita in seguito a 18 petizioni promosse e sottoscritte da numerosi firmatari, giunte in sede europea. Petizioni riguardo la verifica della compatibilità degli impianti, delle discariche con quanto previsto dalla normativa europea e soprattutto la richiesta dei cittadini alle autorità europee è di valutare se dalla presenza degli impianti siano realmente derivati problemi per la salute e danni all’ambiente.
È necessario - ha detto l' europarlamentare Mazzoni - dimostrare che un ciclo integrato dei rifiuti è stato programmato e che qualche passo è già stato compiuto e soprattutto che c’è la volontà da parte delle autorità regionali di andare nella direzione che la Commissione europea indica.
Speriamo - ha concluso la presidente della commissione - di poter tornare con un rapporto che sia meno mortificante e meno drammatico rispetto a quanto emerso dai testi delle petizioni presentate che fotografano una situazione di criticità per la Regione Campania che ha vissuto 15 anni di gestione emergenziale.
Le valutazioni emerse dai sopralluoghi di questi giorni potrebbero senza dubbio influenzare la decisione della commissione europea che si appresta a prenderne una in merito a breve.