Rischio carcere per chi getta i rifiuti per strada
I nuovi reati ambientali. Una massiccia campagna radio e tv promuoverà la raccolta differenziata. Il decreto legge sarà approvato oggi - da La Stampa del 10.10.2008
10 October, 2008
FULVIO MILONE
Il premier Silvio Berlusconi l’aveva detto solo pochi giorni fa: «Vorrei che sporcare le strade fosse un reato». E l’appello evidentemente è stato raccolto, visto che oggi il governo deciderà per un giro di vite senza precedenti sullo smaltimento illegale dei rifiuti. Lo farà con un decreto legge da approvare nel Consiglio dei ministri che non a caso si terrà a Napoli, l’epicentro dell’emergenza-spazzatura.
Pene severe, severissime, sono previste anche per chi sporcherà le strade con rifiuti ingombranti o pericolosi: insomma, niente più vecchi televisori e frigoriferi, divani, poltrone e sedie sfondate, lasciati in bella vista agli angoli delle piazze. Per chi viola la legge non sono più previste sanzioni amministrative, ma il carcere da uno a tre anni. E la «stretta», naturalmente, avrà valore su tutto il territorio nazionale, anche «in ragione - è scritto nella relazione che accompagna il decreto - della generalità del fenomeno».
La bozza in discussione in Consiglio dei ministri è composta da otto articoli. L’obiettivo principale è inchiodare gli enti locali che si distingueranno per una cattiva gestione del ciclo dei rifiuti, ma anche punire in modo più incisivo tutti coloro, singoli cittadini o imprese private, che non rispetteranno le regole su un corretto smaltimento dell’immondizia «e le più elementari norme dell’educazione civica».
Si comincia con i Comuni e le Province inadempienti: il decreto prevede che nei loro confronti il sottosegretario ai rifiuti, Guido Bertolaso, emetta una diffida «ad adottare, nel termine stabilito, gli occorrenti provvedimenti». Se ciò non bastasse, «il ministro dell’Interno propone al Consiglio dei ministri la rimozione del sindaco o del presidente della Provincia». Il provvedimento comporterà la decadenza della giunta e lo scioglimento del consiglio con l’insediamento di un Commissario nominato dal Prefetto.
C’è poi il capitolo dell’inasprimento delle pene. Guai seri sono in vista per chiunque non rispetti la legge. Il governo vuole «implementare il contrasto all’abbandono occasionale dei rifiuti, siano essi urbani pericolosi e non pericolosi, e speciali». D’ora in poi «tutte le condotte contrarie alle norme» saranno punite non più con una sanzione amministrativa, bensì con la reclusione». Ed ecco, quindi, che «chiunque abbandona o deposita ovvero immette nelle acque superficiali o sotterranee rifuti pericolosi o ingombranti ovvero speciali, è punito con la reclusione da uno a tre anni».
Le pene aumentano anche per chi effettua attività di «raccolta, smaltimento, recupero, trasporto commercio e intermediazione dei rifiuti senza autorizzazione». In questo caso il rischio è il carcere per sei mesi nei casi meno gravi, per tre anni in quelli più seri. Resterà, invece, in cella fino a quattro anni e pagherà da 20 mila a 100 mila euro di multa chi aprirà una delle famigerate discariche abusive.
Con l’introduzione del reato penale non saranno soltanto i vigili urbani a far sì che la legge venga rispettata. D’ora in poi potranno scendere in campo anche la polziia e i carabinieri.
Il decreto, infine, prevede anche l’assunzione di 100 nuovi vigili del fuoco per potenziare la lotta agli incendi dei rifiuti.
1. Abbandono
Introdotta la reclusione al posto dell’arresto per il reato di abbandono di rifiuti (articolo 255): la pena è da 6 mesi a 3 anni.
2. Gestione illegale
Modificato l’articolo 256 sulla gestione di rifiuti non autorizzata: la pena è la reclusione da 6 mesi a 3 anni (invece dell’arresto da 3 mesi a 1 anno) e la multa è da 10 mila a 30 mila euro. Se i rifiuti sono pericolosi, la reclusione è da 1 a 4 anni e la multa da 15 mila a 50 mila euro.
3. Scarichi proibiti
Inasprite le sanzioni previste per chi realizza o gestisce una discarica non autorizzata. La pena è la reclusione da 1 a 4 anni (invece dell’arresto da 6 mesi a 2 anni) e la multa è tra 20 mila e 60 mila euro.
4. Prodotti pericolosi
Nuove sanzioni quando la discarica è destinata ai rifiuti pericolosi: reclusione da 1 a 5 anni e multa da 50 mila a 100 mila euro.