In Italia 393 impianti per il trattamento dei rifiuti urbani a fine 2008
Presentato da Enea e Federambiente il "Rapporto sulle tecniche di trattamento dei rifiuti urbani in Italia". Al 31 dicembre 2008 sono presenti sul territorio nazionale 393 impianti destinati al trattamento dei rifiuti urbani: di questi, 195 impianti per il compost, 135 impianti di trattamento meccanico-biologico, 53 gli inceneritori
13 May, 2010
Il 12 maggio 2010 a Roma è stato presentato da Enea e Federambiente il "Rapporto sulle tecniche di trattamento dei rifiuti urbani in Italia". Il rapporto riassume i risultati ottenuti tramite un'indagine conoscitiva condotta da Enea e Federambiente finalizzata a caratterizzare gli aspetti tecnici di progetto e di esercizio dell'impiantistica di trattamento dei rifiuti urbani presente sul territorio nazionale
Dal documento di sintesi del rapporto risulta che al 31 dicembre 2008 sono presenti sul territorio nazionale 393 impianti destinati al trattamento di rifiuti urbani, finalizzati al recupero di materia (compostaggio) e di energia (digestione anaerobica, incenerimento con recupero energetico), aventi una capacità nominale complessiva di oltre 27 Mt/a e che nel corso dell’anno 2007 hanno trattato circa 18 milioni di tonnellate di rifiuti. Tale capacità di trattamento non può essere direttamente correlata alla produzione totale in quanto si tratta di voci non omogenee. Infatti, con riferimento ai dati di consuntivo del 2007, a fronte di una produzione totale di rifiuti urbani pari a 32,55 milioni di tonnellate è possibile stimare che il quantitativo di rifiuti urbani trattati - inclusi gli impianti di trattamento meccanico post RD - sia stato pari al massimo a 20,66 milioni di tonnellate (63,5%), per cui almeno 11,89 milioni di tonnellate (36,5%) sono state smaltite direttamente in discarica senza subire nessuna forma di trattamento. A questi vanno sommati i quantitativi di rifiuti pretrattati e i residui di trattamento che fanno sì che l’incidenza della discarica sia ancora pari al 51,9%.
Gli impianti di trattamento di frazioni organiche selezionate per la produzione di compost sono 195, con una capacità complessiva di trattamento pari a circa 5,35 Mt/a e una capacità media pari a circa 27.000 t/a. Questi impianti sono concentrati soprattutto nel Nord del Paese (122 su 195 con una capacità di trattamento pari a circa il 56% del totale),
Gli impianti di TMB (trattamenti meccanico-biologici), ai fini della separazione secco-umido nonché della produzione di CDR e di frazione organica stabilizzata (FOS), sono 135 per una capacità complessiva di trattamento pari a circa 14,5 Mt/a e una capacità media di circa 108.000 t/a. Questo tipo di impianti, contrariamente a quelli di compostaggio, risultano abbastanza ben distribuiti a livello nazionale, con capacità di trattamento pressoché equivalenti al Nord ed al Sud e solo lievemente inferiore al Centro.
Gli impianti di trattamento termico sono 53 (di cui 51 operativi e 2 in avviamento nel corso del 2009) tutti costituiti da inceneritori, tranne un gassificatore, per una capacità complessiva di trattamento pari a circa 6,7 Mt/a e una capacità media pari a circa 125.000 t/a. Essi sono concentrati soprattutto al Nord (29 su 53), con una capacità di trattamento pari a circa il 66% del totale. Il recupero energetico viene effettuato nella quasi totalità degli impianti (51 su 53) tramite la produzione di energia elettrica, mentre la produzione di energia termica, effettuata nell’ambito di uno schema di funzionamento cogenerativo, riguarda solo 11 impianti, tutti situati al Nord. Tramite l’esercizio di questi impianti sono stati trattati, nel corso del 2007, 4,45 milioni di tonnellate di rifiuti costituiti principalmente da RUR (59,2%), da flussi da essi derivati (frazione secca, CDR) derivanti da trattamenti di tipo meccanico-biologico (25,1%) e, in misura minore, da rifiuti speciali (15,7%). Dal trattamento termico dei rifiuti sono stati prodotti nel corso del 2007 circa 2.834 GWh di energia elettrica e 757 GWh di energia termica, nonché circa 800.000 tonnellate di scorie - il cui recupero ha raggiunto una quota superiore al 50% - e circa 220.000 tonnellate di residui dal trattamento dei fumi.